I top club non seguiranno ADL, le maglie autoprodotte non interessano

Un’innovazione unica in Serie A e una partnership pronta a proiettare il Napoli in giro per l’Europa e per il mondo. La collaborazione con Armani ha dato i suoi frutti: ieri il club azzurro ha presentato ai tifosi i primi modelli delle nuove maglie (azzurra, bianca, rossa) che accompagneranno la squadra di Luciano Spalletti lungo tutta questa stagione. Taglio basic e nessuna voglia di strafare, nel solco della tradizione, certo, ma anche in sordina e per prepararsi ad altre novità. “Questa mossa del Napoli fa notizia, ma è stata un’ottima idea: la partnership con Kappa non riempiva le casse del Napoli che, invece, da top club può ora farsi valere sul mercato” le parole sono di Francesco Paolo Giordano, collaboratore di StyleMagazine Italia che negli ultimi mesi di maglie da calcio ne ha viste e studiate tante. “Associarsi con un brand forte come Armani farà risaltare il Napoli anche a livello internazionale. Non hanno voluto osare, le maglie richiamano quanto visto lo scorso anno, ma mi fa pensare che ci sia altro in serbo…”. Una mossa a sorpresa: “Non solo, dobbiamo ricordare che tra qualche anno il Napoli festeggerà il suo centenario: De Laurentiis vuole arrivarci nel miglior modo possibile e ci sta già pensando. Ha tra le mani un’occasione unica. La maglia di un club oggi deve raccontare chi sei, le tue radici, le tue tradizioni”. Una strada che però non sarà emulata da altri top club italiani o stranieri: “È difficile che altri club importanti possano seguire il Napoli: Real, City e Bayern non rinuncerebbero a contratti da 100 o 120 milioni all’anno con Nike, Puma o Adidas. In Italia è diverso, ben venga la scelta degli azzurri”. Sempre più, le divise di un club raccontano una storia e la loro appartenenza. “Osare vuol dire creare un prodotto che viene concepito non solo per andare in campo, ma anche al di fuori, essere indossata dai tifosi”. In questo senso, colpisce la scelta operata dall’Inter per la maglia home 21/22, come confermato da Damien Eck, CEO di Classic Soccer Jerseys: “Ai tifosi dell’Inter forse non è piaciuta, ma da neutrale amo la nuova strada intrapresa da Nike. Ma anche l’Atalanta, la Fiorentina e il Venezia hanno sfornato prodotti importanti”. Nei mesi scorsi, Eck e la sua CSJ hanno riportato sul mercato le vecchie maglie sculettate degli anni di Maradona, andate a ruba: “I tifosi di tutte le età le hanno adorate, questo certifica l’amore per la maglia azzurra. Amo quella maglia: ha solo uno sponsor, il logo del club e il numero sulle spalle. Oggi la maglia è anche un modo dei tifosi per stare al mondo, un capo da indossare tutti i giorni. Questo è il primo obiettivo dei club e anche dei brand”.

Fonte: mattino.it

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