Mettiamola così: ha anticipato l’arrivo dei compagni e ieri era già al lavoro fin da metà pomeriggio. Il problema all’occhio è quasi dimenticato e Lozano prova ad accorciare l’elastico del tempo che passerà fino al giorno del rientro. Contro il Venezia, intanto, andrà in panchina. Magari qualche minuto Spalletti glielo concederà. Perché gli accertamenti dei giorni scorsi hanno rassicurato lo staff medico sulle condizioni dell’occhio e quindi rischi non ce ne sono. Lo spavento è passato: «Pochi centimetri e sarebbero stati guai seri», ha detto il responsabile medico del club azzurro, Raffaele Canonico. Lozano ha però svolto solo una decina di giorni di preparazione e dunque per lui c’è stato un bel po’ di lavoro personalizzato sotto il profilo atletico, sotto la guida del preparatore Francesco Sinatti. Di certo Chucky si è già messo sotto, soprattutto per non perdere il tono muscolare: deve solo entrare in condizione ma è evidente che ci vuole solo un po’ di pazienza. E ieri ha svolto per intero l’allenamento con il resto della squadra. Ma Lozano lo sa che almeno all’inizio toccherà a Politano prendere il suo posto. Poi si vedrà. Secondo il piano, potrebbe tornare pienamente disponibile già per la gara con il Genoa. Lozano poi dovrebbe tornare in Messico dove il 3 settembre iniziano le gare di qualificazione al Mondiale (prima c’è la Jamaica poi Costarica e Panama nel giro di una settimana). Una trasferta che il club azzurro gli risparmierebbe volentieri. Mertens e Ghoulam sono al lavoro ma c’è ancora tempo perché Spalletti possa convocarli. Il belga, in particolare, ha ancora dei cerotti sulla spalla operata e fra una settimana circa comincerà i lavori specifici, di certo salterà almeno altre 4 o 5 partite di campionato e un paio di Europa League. Difficile che possa rientrare prima di Napoli-Cagliari del 26 settembre. Ma questo nel migliore delle ipotesi. Insomma, non una situazione semplice, ma tutto come da previsione: la scelta di svolgere la riabilitazione a Napoli è stata condivisa tra l’attaccante e il club ma non è escluso che il belga possa tornare in Patria per una serie di ulteriori accertamenti (il chirurgo che lo ha operato dovrebbe rivederlo). Soliti dilemmi per l’esterno algerino perché qui cominciano le speranze. L’ipotesi che va per la maggiore è sì quella di poterlo rivedere contro la Fiorentina il 3 ottobre, ma è anche vero che un buon lavoro e un ottimo recupero potrebbero portarlo a esserci già la settimana prima. Poi c’è chi addirittura lo considera abile e arruolabile anche un po’ prima, ma l’idea di forzare le tappe non sarà certo presa in considerazione. E lo stesso vale per Demme, atteso anche lui dopo la sosta di ottobre.