Il campionato di serie A femminile è ormai alle porte, mancano meno di due settimane e l’attesa per una stagione per il movimento in rosa è davvero interessante. C’è curiosità per il vertice, ma anche per la lotta alla retrocessione. Il neo promosso Pomgliano di Manuela Tesse vuole dire al sua e ilnapolionline.com ha intervistato l’attaccante Giusy Moraca.
Per molte di voi era la prima volta che giocavate a Vinovo. Quali le prime impressioni appena avete visto la struttura della Juventus? “Entrare a Vinovo per molte di noi è stato davvero emozionante. Abbiamo messo piede in una realtà professionistica, il centro sportivo è bellissimo, spogliatoi e terreno di gioco compreso. Insomma tutto davvero unico e indescrivibile per tutte noi”.
Passando alla gara amichevole, che impressione avete avuto dal vivo della Juventus di Montemurro? “La compagine bianconera è strutturata per vincere tutto. Le calciatrici della rosa sono davvero forti e con esperienza alle spalle. Sul piano del gioco è molto propositivo, credo che potranno anche quest’anno dire la loro”.
Sul piano personale, le prime sensazioni quando hai segnato la seconda rete contro la Juventus. “E’ stata un’emozione bellissima, quasi non ci credevo. Ho realizzato che avevo segnato alla Juventus, quando le compagne sono venute ad abbracciarmi. Il merito è soprattutto il loro se tutto ciò si è concretizzato. Ovviamente siamo contente del successo, anche se era un’amichevole, ma è la riprova che se uno ci crede, tutto è possibile. Personalmente ovviamente contenta per la rete segnata contro le bianconere, tra l’altro non semplice, però il merito è del collettivo”.
Per te sarà il tuo primo anno in serie A. Quali le aspettative personali e quelle della squadra. “Personalmente punto ad un anno di crescita in serie A, sotto tutti i punti di vista. L’obiettivo è di far bene e di riuscire ad esprimermi al meglio. Per quanto concerne la squadra, sarà un campionato difficile, ma punteremo a toglierci tante soddisfazioni e regalare gioie ai nostri tifosi”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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