Nel secondo tempo, con Gaetano e poi con Palmiero centrale e con Di Lorenzo e poi Zanoli a sinistra: in quelle terre di qualcuno (soltanto Mario Rui e Lobotka per ora), c’è da spargere semi. Ma a germogliare, quasi annunciato, è arrivato Ounas, che in 120 secondi ha recuperato un pallone di nessuno a centrocampo, s’è fatto un allungo ed ha provveduto al 3-0 sul palo lontano. Il Pescara, incolpevole perché le distanze sono rimaste abissali, è venuto il mal di testa, ha dovuto osservare, ringraziare ripetutamente Sorrentino, il migliore con cinque prodezze da ricordare, ha studiato comunque tanto e poi ha sportivamente apprezzato il 4-0 di Zedadka (assist di Malcuit ma su apertura di tacco di Gaetano) ed ha annusato ciò che c’era ancora nell’aria: il profumo di Insigne. A. Giordano (CdS)