Oggi Il Mattino ritorna a parlare della notte del 5 novembre, dopo la partita del Napoli contro il Salisburgo, quando i giocatori dopo un atto di ribellione non vollero andare in ritiro a Castel Volturno. “Una spada di Damocle. Che di botto si abbattuta sul capo dell’unico ribelle della notte contro il Salisburgo che questa estate ha cambiato aria: Hysaj. Almeno per il momento. Pochi giorni fa la sorpresa: la cancelleria del tribunale di Napoli ha comunicato al suo legale, l’avvocato Fabio Giotti, che sta procedendo alla nomina del terzo arbitro per completare la composizione del collegio per la definizione del lodo legato all’ammutinamento. Roba che sembrava morta e sepolta, ma invece non è così. È stato il Napoli a resuscitare la vicenda e a sollecitare alla volontaria giurisdizione la necessità della nomina del terzo arbitro perché gli arbitri di parte a suo tempo (gennaio 2020) non avevano logicamente trovato alcuna intesa. Dunque, a settembre, a meno che non si raggiunga una intesa sulla multa da pagare (ma Hysaj farà opposizione), si tornerà a parlare della vicenda della notte del 5 novembre del 2019 quando la squadra del Napoli si oppose ad andare in ritiro a Castel Volturno al termine della gara di Champions. La vicenda delle multe tenne banco per diversi mesi, perché De Laurentiis decise senza mezzi termini di usare la mano dura per quel gesto che aveva procurato gravi danni di immagine alla società. A Hysaj venne comminata una sanzione pari al 25 per cento della sua mensilità lorda, circa 65mila euro”.
“Dopo l’invio delle sanzioni e la nomina dell’arbitro da parte della società, Bruno Piacci, i calciatori individuarono il proprio arbitro (l’albanese Francesco Macrì). Gli arbitrati, teoricamente, in totale sono 24. Sarebbe servita la nomina del terzo arbitro per risolvere le singole controversie e arrivare al lodo: ma nessun collegio venne completato. Da allora il Napoli, avrebbe dovuto sollecitare i presidenti dei tribunali di Roma e Napoli (competenti per gli arbitrati) per la nomina del terzo arbitro. Ma fino a pochi giorni fa non lo ha fatto. Su Hysaj il club ha cambiato idea, forse infastidito dall’addio a parametro zero o chissà da cos’altro. Non sembra, in ogni caso, che il Napoli intenda dare seguito per tutti alla richiesta di costituzione dei collegi. Tant’è che per Di Lorenzo e Mario Rui, anche loro rappresentati dall’avvocato Giotti, non sono arrivate uguali comunicazioni. Dunque, la moratoria che era stata promessa non vale per Hysaj (ma anche Allan prima del sì all’Everton dovette trattare la sanzione comminata). I legali di Hysaj presenteranno una ulteriore memoria difensiva (legata anche alla tempistica) in attesa che il collegio venga completato e si arrivi alla discussione del lodo. Una ferita che torna di nuovo a sanguinare”.
Il Mattino