Nel suo editoriale il giornalista Antonio Corbo su Repubblica, scrive: “Di un allenatore si può sapere molto, di Spalletti quasi tutto. Il suo Napoli già parla. Anche in questa movimentata estate che lo porterà come la carovana di un circo da Dimaro a Monaco di Baviera, a Cracovia, quindi a Castel di Sangro. Ancora prima di smontare le tende in Trentino, Spalletti in una sola partita declina un calcio che rompe con due dei precedenti tecnici. Non c’è più nulla di Sarri e Gattuso. Se il secondo imitava spesso il primo accentuando il palleggio e i passaggini in orizzontale, talvolta oziosi e pericolosi, il Napoli nuovo attacca subito con il giocatore più vicino il portatore di palla avversario”.