E’ ancora tutto fermo, dopo la richiesta della Lega Serie A nei confronti del Governo, di riaprire gli stadi al 100% della loro capienza ai possessori di green pass. Il Corriere dello Sport oggi scrive in merito.
“Per il momento prevale il dialogo, ma l’anima più “barricadera” della Serie A potrebbe presto tornare ad infiammarsi, con tutte le conseguenze del caso. La Lega, infatti, ribadisce la sua insoddisfazione e continua a ritenere ingiusta e iniqua la decisione del Governo di limitare al 50% della capienza l’accesso agli stadi anche ai possessori del green pass. Le “colombe”, su tutti Marotta, oltre a Dal Pino, sono riuscite, almeno per il momento, a contenere i “falchi”. Ma potrebbe essere solo questione di giorni. Probabilmente già per lunedì prossimo, infatti, dovrebbe andare in scena una nuova Assemblea in cui la questione tornerà al centro del dibattito. La speranza è che, entro quel nuovo appuntamento, il canale aperto con il Governo dia qualche risultato. Se n’è preso carico proprio il numero uno di via Rosellini, che porterà avanti la trattativa assieme a Gravina, come ha spiegato nel discorso introduttivo all’Assemblea di ieri. Il primo obiettivo è quello di rimuovere almeno il distanziamento. Altrimenti, per tutti o quasi, la capienza effettiva degli impianti scenderebbe ad un terzo.
PREZIOSI E MAROTTA. Ma il vero traguardo resta l’apertura totale degli impianti ai possessori di passaporto vaccinale. Considerando che non ci sono limitazioni per aerei e treni, e che per i mezzi pubblici non è nemmeno necessario il green pass, allora perché ci deve essere uno sbarramento per le partite di calcio, vale a dire eventi all’aperto? E questa l’argomentazione principale che la Serie A vuole utilizzare per portare avanti la sua istanza davanti all’Esecutivo. Dopo che presidenti e dirigenti avevano ascoltato in silenzio le parole iniziale di Dal Pino, l’argomento sembrava chiuso. Invece, a fine riunione, Preziosi è tornato alla carica evidenziando come lo Stato, pur stabilendo una limitazione agli accessi allo stadio e quindi anche ai ricavi per il club, continui a mantenere al 100% il prelievo fiscale. Già, perché nemmeno la richiesta di dilazione del pagamento di contributi e tasse, oltre all’accesso a strumenti di debito agevolati, ha avuto riscontri dal Governo. Come ricordato, ci ha pensato Marotta ad abbassare i toni, ricordando che la materia è complessa, che gli interlocutori sono molteplici e che arrivare allo scontro potrebbe essere controproducente. Il malcontento, però, è stato solo silenziato. Tra una settimana si capirà se possa sfociare in qualcosa di più concreto. Da ricordare che, a inizio mese, era serpeggiata, seppure in maniera velata, una minaccia di serrata in vista dell’inizio del campionato”.
A cura di Pietro Guadagno