l tempo delle investiture: Osimhen, Koulibaly e poi Demme. Il normalizzatore che diventa eccellenza in una notte trentina: «Lui come Pizarro nella Roma? Secondo me lo è già». Un lancio di quelli millimetrici che neanche il miglior regista, ma anche una bella responsabilità che Diego il tedesco dovrà provare a trasformare in gioco e fosforo: in questo momento è lui, soltanto lui la mente del Napoli. Il regista, appunto, che Spalletti ha in qualche modo paragonato e anzi piazzato sul livello di un vecchio allievo di grande qualità: El Pek, diminutivo di pequeño, piccoletto; un soprannome che però non rendeva merito alla statura del cileno in campo.
Demme è più alto del collega – di quattro centimetri – ma a prescindere dalle caratteristiche e dalle differenze fisiche e tecniche, soprattutto sotto il profilo del tocco e dei tempi di gioco, il punto è un altro: il signor Luciano ha consacrato anche lui. Gli ha consegnato gradi importanti e anzi fondamentali nell’economia del gioco e del nuovo disegno tattico, e poi a suo modo gli ha subito suggerito i punti sui quali insistere per migliorare. Già: e magari, passo dopo passo, il normalizzatore diventerà anche un po’ più speciale.
Fonte: F. Mandarini (Cds)