A “Punto Nuovo Sport Show”, Riccardo Cucchi, giornalista:
“Il mondo del calcio non può convivere con i fascismi, non può convivere con le violenze e le volgarità che spesso hanno accompagnato certi atteggiamenti. Nel calcio non c’è spazio per i fascisti. La Lazio non è fascista: quando si vuole confondere la Lazio con riferimenti fascisti si commettono delle incongruenze storiche. La Lazio è nata nel 1900 con riferimenti alla Grecia olimpica. A Roma come in altre città ci sono frange estremiste: ma, allo stadio sono isolati questi gruppi. Nella Lazio degli anni ’70 che vinse lo scudetto c’erano giocatori che si richiamavano ad ideologie di estrema destra, ma mister Maestrelli è stato un partigiano. La storia fatto pagare alla Lazio un prezzo alto, come per l’episodio di Di Canio. Il fatto che si identificherà la Lazio come squadrati fascisti è qualcosa che disturba me come tifoso della Lazio. E che disturba tantissimi tifosi biancocelesti che nulla hanno a che vedere con questa ideologia battuta dalla Resistenza e superata dalla nostra Costituzione. Lotito? È squalificato per 12 mesi, non so neppure se possa parlare. Il comunicato della Lazio è molto chiaro. Bisogna essere orgogliosi ad essere antifascisti. Si deve vergognare chi si dichiara fascista. Hysaj può cantare quello che vuole. La condanna è per quelli che non sono tifosi, ma solo estremisti fascisti per quello che hanno detto”
Fonte: Radio Punto Nuovo