Dalla C alla finale di Wembley, tutto “normale” se si tratta di Di Lorenzo

Sta meravigliando un po’ tutti, Giovanni Di Lorenzo, mentre a Napoli solo in pochi si meravigliano. L’hanno visto stakanovista continuare a correre. Domenica giocherà contro l’Inghilterra in finale di un Europeo, quattro anni fa giocava a Matera, in Serie C. Una crescita equilibrata e costante, la sua. Un gradino alla volta, senza disdegnare i passi indietro. Una retrocessione dalla C alla D con il Cuneo, il ritorno alla Reggina ed un’altra retrocessione. In simili circostanze puoi diventare “giocatore di categoria”, ma lui evidentemente non lo era affatto. Anche quando la Reggina fallisce, dopo un mese senza squadra, il Matera lo prende da svincolato. Il resto è storia recente e per Di Lorenzo la salita pare discesa, più va su e più dimostra di valere oltre il livello in cui arriva: Empoli, Napoli, l’esordio in Champions contro il Liverpool con Sadio Mané a cui non fa vedere palla. Stessa cosa in azzurro: Mancini lo assaggia in stage, gli dà fiducia con Lichtenstein, Armenia ed Estonia, lo ripiazza nelle retrovie fino all’infortunio di Florenzi con la Turchia. Ora Wembley, per la finale. Passo dopo passo. Giovanni Di Lorenzo.

Fonte: GdS

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