Dialogo aperto. Valentina Vezzali, sottosegretario allo sport, ha risposto alla lettera inviata lo scorso week-end da Paolo Dal Pino per chiedere un incontro con il Governo e a quella successiva di Gabriele Gravina. A questo punto, il primo appuntamento è questione di giorni, se non di ore. La richiesta è ormai nota: aprire gli stadi senza limiti o percentuali per tutti i possessori di passaporto sanitario. A tale istanza, seppure con una sorta di asterisco, si è allineato pure Gravina. In sostanza, ha risposto ad un dovere istituzionale, allo scopo di garantire la compattezza del mondo del calcio, ma dalle sue parole si è capito che ha qualche riserva in merito. «Forse avremmo dovuto essere più accorti in questa fase, ma mi sono adeguato a una richiesta molto convinta della Serie A – ha spiegato il presidente federale -. Se dovessi pensare che la mia richiesta al 100% fosse fondata non sarei onesto. Ho mandato una richiesta alla Vezzali dando la disponibilità ad adottare i protocolli che il CTS riterrà opportuni, in linea anche con l’andamento tra calo dei contagi e incremento costante della politica vaccinale. Ma sarebbe un dramma partire al 100% e tornare dopo 20 giorni alla chiusura. Mi ero preoccupato per una progressione attenta per portare a casa il miglior risultato possibile».
Come previsto, il tema è stato trattato anche nell’Assemblea di ieri, dopo la cena informale tra club andata in scena a Milano lunedì sera. Il più “agitato” sull’argomento continua ad essere Aurelio De Laurentiis: avrebbe voluto che a incontrare il Governo fosse stato un gruppo di presidenti/dirigenti. La sua proposta, però, non è stata raccolta. Il primo a respingerla è stato Scaroni, che ha detto no alla richiesta di contattare direttamente Draghi, sfruttando il suo rapporto con il premier. Alla fine, insomma, ha finito per prevalere la linea istituzionale. Tanto più che ci sarebbe stato il rischio di dare l’idea di un fronte non così unito. Mentre dell’eventualità di una serrata, ieri, non si è parlato, sempre il presidente del Napoli ha avanzato anche l’ipotesi di rinviare la cerimonia dei calendari. L’Assemblea, ha finito per confermarla per il 14, puntando inizialmente sul dialogo, come ha fatto capire Marotta a margine della presentazione di Inzaghi («La Lega e i club si stanno adoperando per avere un rapporto continuativo con il Governo. Non so se ci sarà una riapertura parziale o integrale. Partire per gradi sarebbe già un grande successo. La chiusura degli stadi ha comportato per l’Inter una perdita di 100 milioni»), e rinviando a dopo quell’appuntamento qualsiasi iniziativa di protesta. Per concludere, una curiosità: oltre alla riapertura al pubblico, i club vogliono che le lounge degli stadi abbiano le stesse regole dei ristoranti, così da ripristinare i servizi di hospitality.
A cura di Pietro Guadagno (Cds)