“L’Italia ha fatto vedere qualcosa di più e di nuovo rispetto alle altre. Di solito siamo sempre stati etichettati come una squadra che fa un gol e si difende, ed invece ora siamo una Nazionale propositiva, che fa bene entrambe le fasi – queste le parole di Giuseppe Castro, direttore www.itasportpress.it, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. L’Inghilterra è arrivata in finale con un rigore molto sospetto, il Var, ieri sera, ha chiuso un occhio o forse tutti e due. Ci sono tante storielle che alimentano questi favoritismi delle squadre che giocano in casa queste competizioni. Speriamo che la Lega propenda alla riapertura degli stadi per i tifosi. Quest’anno, senza i supporters sugli spalti, non è stato calcio. Anche noi addetti ai lavori, abbiamo notato che è davvero difficile esaltarsi di fronte al nulla. L’Italia è stimolata dal pubblico nemico, come non ricordare la semifinale nel 2006 contro la Germania. A Wembley, contro 60mila tifosi inglesi, sono sicuro che gli azzurri venderanno cara la pelle e faranno del loro meglio anche contro un’eventuale conduzione arbitrale a sfavore. Chi può fare la differenza in finale? Kane sta facendo molto bene ed è sicuramente l’arma in più per l’Inghilterra. L’Italia ha dalla sua una difesa solida, con un super portiere, Donnarumma, che ha effettuato parate spettacolari. Dal mio punto di vista riuscirà a superare anche Buffon. Insigne sono sicuro che ha il colpo del campione e potrebbe essere lui quello che segnerà il gol vittoria in finale. Spalletti? Mi convince molto come tecnico, ma bisogna vedere come sarà il rapporto tra lui e De Laurentiis. Ormai è un copione scontato ogni volta. ADL inizia nel migliore dei modi con tutti gli allenatori che arrivano a Napoli, e poi al primo risultato negativo iniziano i problemi. La partita col Verona? Sinceramente non so cosa sia successo, probabilmente c’è stata un po’ di paura, con il tifo sugli spalti sarebbe finita in maniera diversa. Oltre alla paura, però, quella gara è stata strana: uno di quegli eventi che ti fanno venire cattivi pensieri anche se non vorresti. Mi dispiace molto per il Napoli, avrei voluto vedere i partenopei in Champions. Spalletti ovunque è andato ha fatto sempre bene, e sono convinto che sia la piazza giusta. Se avrà lo spogliatoio in mano potrà fare cose importanti. Lui ha il potere di zittire grandi campioni. Lo ha fatto in Russia, e potrebbe farlo anche a Napoli, ma tutto dipende dai risultati che porterà a casa. Per la squadra azzurra sarebbe importante trattenere i pezzi pregiati in questa sessione di mercato. Koulibaly e Di Lorenzo sono lo zoccolo duro del reparto difensivo, Mario Rui dovrebbe andare in Turchia, quindi sicuramente qualcuno andrà preso per colmare il vuoto sulla fascia sinistra. Il Napoli potrà prendere dei calciatori buoni, ma non arriverà nessun fuoriclasse. Insigne? Io credo che alla fine resterà. Il calciatore è legato alla città, e De Laurentiis sa benissimo che perderlo significherebbe dire addio al calciatore che rappresenta gli azzurri. I giocatori sono delle aziende, non esistono più bandiere come Maldini o Baresi o Del Piero e Totti. Insigne sono sicuro che prima di prendere in considerazione la proposta del Tottenham, penserà ciò che simboleggia per Napoli e riuscirà a trovare un accordo con il presidente”.