Bisogna sedersi con Insigne e iniziare a trattare. Fino ad adesso, neppure l’ombra di una proposta. Nulla di nulla. Ma anche il patron conferma che bisogna cominciare a parlare adesso, già a luglio, subito dopo l’estate. Si parte dai 4,5 milioni di euro netti che il talento azzurro ha guadagnato negli ultimi 4 anni. È evidente, che il Napoli non può proporre un prolungamento alla stessa cifra. Ma De Laurentiis è chiaro: vorrebbe tenere Insigne fino alla fine della sua carriera, farne la bandiera ed è convinto che anche questo desiderio – condiviso da Lorenzo – di voler continuare a vestire la maglia del Napoli sarà il viatico migliore per trovare una intesa. Ma non a 4,5 milioni di euro. Molto di meno. Quanto di meno, lo vedranno De Laurentiis e Pisacane, l’agente di Insigne. Che certo non farà i salti mortali all’idea di dover rivedere al ribasso il proprio stipendio. Ma l’impressione è che il Napoli non potrà far crescere molto l’asticella della propria offerta. Situazione, insomma, non semplice. Non ci sono incedibili, dunque. Anche Meret: se resta lo farà perché Spalletti gli darà la certezza di giocare titolare, senza ballottaggi indesiderati. In quel caso, si può anche blindare il portiere friulano. Ma senza fretta. I big del Napoli hanno tutti mercato, ma non ai prezzi che ha in mente De Laurentiis: anche l’Arsenal si è fatta vivo per Zielinski mentre l’Europeo di Di Lorenzo sta facendo venire l’appetito a molte big. Nessuno è incedibile. Ma i prezzi sono alti. Perché quelli del Napoli non sono campioni in saldi. Ed è questo un aspetto che deve essere alla base di ogni trattativa. Anche se il rosso dell’ultimo bilancio rischia di essere pericolosamente consistente. Intanto un altro ritorno: come team manager, riecco Santoro. Ex fedelissimo di Mazzarri.
Fonte: P. Taormina (Il Mattino)