Nella Nazionale di tutti, la Nazionale senza blocchi, la Nazionale del gruppo, c’è posto anche per Giovanni Di Lorenzo. Lui che in azzurro era arrivato da gregario, in punta di piedi, ma che in questo Europeo è diventato protagonista. Non solo per l’infortunio di Florenzi alla fine del primo tempo della gara contro la Turchia, perché la maglia da titolare l’ha conquistata con i suoi mezzi. Diciamo così: Florenzi – che è tornato in gruppo ieri – gli ha fatto l’assist, ma il gol lo ha segnato Di Lorenzo. E infatti Mancini dorme tranquillo. Non c’è bisogno di mettere fretta al terzino del Psg, perché adesso la fascia destra è in mani sicure, quelle di Giovanni.
IL GRUPPO
«Mancini è riuscito a creare un gruppo unito, sano. In Nazionale si sta bene, lavoriamo bene e questo poi si vede anche in campo: gran parte di questo è merito del mister, che ha creato un gruppo che rema tutto dalla stessa parte». Parole e musica di Giovanni Di Lorenzo, terzino del Napoli e dell’Italia, che ha raccontato il suo europeo ai canali ufficiali Uefa. È stato titolare anche contro l’Austria nell’ottavo di finale che sulla carta sarebbe dovuta essere una passeggiata, ma si è trasformata in una battaglia di 120 minuti. Una partita vinta grazie ai cambi, confermando quella che è una delle principali specialità del gruppo allenato da Mancini. «La nostra sembra una squadra di club più che una Nazionale, abbiamo dimostrato che quando c’è da soffrire lo facciamo tutti insieme senza problemi».
TUTTI CON MANCIO
E adesso la testa è già rivolta a domani sera, quando a Monaco di Baviera si giocherà il quarto più equilibrato del tabellone: Italia-Belgio. «Più si va avanti e più le squadre sono forti, però l’approccio è sempre il solito. Il mister ci chiede sempre le stesse cose: di divertirci e giocare con coraggio ed entusiasmo. Questi sono gli elementi fondamentali che deve avere una squadra. Qualsiasi avversario affrontiamo cerchiamo sempre di fare il nostro gioco», ha concluso Di Lorenzo che dall’altra parte troverà l’amico e compagno nel Napoli Mertens «Napoli bellissima, mi rende felice ma in vista della partita non ho ancora sentito Insigne», ha raccontato l’attaccante belga a due giorni dalla partita. «Per me è una partita speciale, sono in Italia da anni, per questo per me è speciale. Giocano un grande calcio. Sono una squadra che ha impressionato tutti in questo torneo». E a chi gli dice di essere è po’ italiano risponde col sorriso. «Un po’ Sì. Per i gesti, forse. Non lo so, a me piace divertirmi». Poi ovviamente una battuta sul gioco dell’Italia che a qualcuno ricorda quello del Napoli di Sarri. «Difficile come paragone. Jorginho è al centro del gioco. Ma noi vogliamo vincere anche per rifarmi dopo una stagione che per me è stata molto difficile per via degli infortuni».
Fonte: B. Majorano (Il Mattino)