…………….. e altre ne accadranno ancora fino al 30 giugno, quando dopo 3096 ore il Napoli troverà la parola: perché il 30 giugno, quando alle 15.45 De Laurentiis parlerà, scadranno – ma alla mezzanotte – una serie di contratti che ultimeranno una rivoluzione «silenziosa», avviata con l’addio di Gattuso, con il congedo di un preparatore dei portieri che ha scelto di seguire l’allenatore calabrese, con una serie di arrivederci o di addii (con il team manager, con un paio di osservatori) che introducono ad un’era nuova, sicuramente diversa da quelle precedente. De Laurentiis uscirà da quella bolla da se stesso costruita il 21 febbraio, dopo la sconfitta del Napoli a Bergamo, e però alimentata – o suggerita – dalla dichiarazioni di «rottura» di Gattuso, di tre settimane prima, al termine di Napoli-Hellas Verona, divenute la frontiera di un armistizio allestito per inseguire, poi vanamente, la qualificazione in Champions League, svanita proprio all’ultimo centimetro.
Fonte: A Giordano (CdS)