Certo, l’Europeo è andato male per Zielinski davvero e lui non è riuscito a fare quella differenza che a un certo punto della stagione precedente ha contribuito a risvegliare e a illudere il Napoli, però vuoi mettere il gol-capolavoro di nome Maksymilian? Uno scricciolo di un mese. Quello scricciolo biondo come papà Piotr che lo ha accolto dopo il ritorno a casa e che in vista del nuovo anno azzurro, il sesto messo in fila dal 2016, dovrà caricarlo un bel po’. A cominciare da Dimaro: sì, perché dopo aver goduto del meritato periodo di ferie, Zielinski raggiungerà la squadra sulle Dolomiti per cominciare la preparazione e soprattutto la full immersion nel calcio di Spalletti. Dove tra l’altro potrebbe recitare un ruolo fondamentale: per intenderci un po’ quello che Perrotta, il miglior Perrotta mai visto, riusciva a fare agendo nella casella centrale del tris di trequarti. Zielo però è Zielo, è un altro giocatore con caratteristiche diverse e ognuno fa storia a sé, ma il concetto di base resta: l’idea è che lui sarà una delle chiavi della nuova squadra. Mentre la certezza è che dovrà, perché può, incidere più di quanto non sia già accaduto. F. Mandarini (CdS)