Dentro il mondo di Zeman, ci sono cinquant’anni di calcio ed anche un po’ di Napoli. Sei partite appena, perché i sogni durano niente («Mi sarebbe piaciuto fare qualcosa, non mi fu permesso. Quella squadra non era da retrocessione») e ora c’è una parte di Napoli che l’ascolta rapita per sentire ancora l’effetto che fa: «L’Italia per me può vincere gli Europei. Hanno meriti conquistati con il gioco e con la qualità. E poi Mancini non tradisce se stesso e la sua cultura da calciatore: giocare per divertire».
Ora che il calcio tornerà ad essere dei tifosi, ci sarà spazio anche per provare i brividi di una sfida a distanza ma ravvicinata tra Mourinho e Sarri: «E sarà bella per entrambi. Io mi auguro che facciano bene tutti anche se dei due solo uno potrà vincere. E Roma è una piazza difficile». Ma ci sarà il Napoli di Spalletti: «E’ bravo, lo ha detto il campo, al quale come sempre passa poi la parola. E però in passato ha avuto qualche problema caratteriali con calciatori importanti». «Italiano dice che mi prende a modello e sono fiero. Se andasse alla Fiorentina, come sembra, sarebbe interessante seguirlo, anche se penso sia più complicato convincere i giocatori viola, rispetto a quelli dello Spezia, a fare ciò che lui chiederà loro».
CdS