Basket – Napoli sogna la A dopo tredici anni dal fallimento!

Tutto in dieci giorni. Da oggi al 30 giugno, la Napoli dei canestri si gioca il ritorno in Serie A, il riapprodo nell’empireo del basket che manca dal 2008, da quando il club di Mario Maione fu costretto ad alzare bandiera bianca dopo aver prosciugato le casse per ampliare il Palabarbuto (di proprietà del Comune) e renderlo agibile per l’Eurolega. E da allora, 13 anni fa ormai, il basket di vertice è scomparso dal territorio napoletano. Ora però l’obiettivo è vicino: 3 vittorie su 5 nella serie finale per far respirare alla città cestistica l’aria di alta quota. Il club e la squadra guidata da Sacripanti ora sono lì, ad un passo dal traguardo. Ma è quello più lungo e più insidioso perché dei playoff è meglio non fidarsi, anche se Napoli ha battuto Udine, la sua avversaria della finale, 3 volte su 3 in stagione. Gli ospiti, che giocheranno al Palabarbuto le prime due gare, (oggi e martedì, entrambe alle 20,45), hanno sicuramente più tossine nei muscoli avendo giocato 5 sfide dure contro Scafati. Occhio anche al coach ospite, una vecchia volpe delle panchine come Matteo Boniciolli. Zerini e Iannuzzi sono quasi del tutto recuperati e il coach deciderà alla vigilia. Per stasera c’è ancora qualche posto disponibile rispetto alla capienza di 500 spettatori, mentre per gara-2 di martedì sera è tutto esaurito. «Si affrontano le squadre che hanno dimostrato di essere le più forti sostiene Pino Sacripanti -. Non può essere un caso, infatti, che sia la finale di Coppa Italia che questa dei playoff veda di fronte Napoli ed Udine. Quella friulana è una squadra molto ben allenata, con un mix di gioventù ed esperienza che offre grande profondità alla panchina. Saranno fondamentali ritmo e rimbalzi, la difesa sarà un aspetto importantissimo dell’intera serie. Per ora, però, siamo concentrati esclusivamente su gara 1». Prima della gara minuto di raccoglimento per la scomparsa di Michele Amoroso, presidente del title sponsor Gevi e padre dell’amministratore delegato del club Alfredo. Stefano Prestisimone (Il Mattino)

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