Tutti titolari non significa todos caballeros. Paradossalmente a qualificazione acquisita, grazie a due rotonde e spettacolari vittorie contro Turchia e Svizzera, ovverso i due “ossi” della prima fase, Roberto Mancini nel preparare l’ultima sfida, quella contro il Galles che sancirà il primato nel girone, sta avendo più scrupoli di quanti ne abbia avuti in precedenza. Di certo, domani l’Italia che vedremo nuovamente all’Olimpico sarà diversa negli uomini di partanza rispetto a quella già ammirata nelle due partite in archivio. Se in quel caso il ct ha cambiato una sola pedina, forzatamente, rimpiazzando l’infortunato Florenzi con Di Lorenzo, stavolta il turn over potrebbe riguardare fino a 6/7 giocatori. Le somme saranno tirate oggi, dopo aver valutato attentamente le condizioni dei singoli azzurri dopo che ieri il ct ha svolto un lavoro tattico molto mascherato. Mancini non vuol sbagliare niente. Ci sono record in ballo, la continuità di risultati, la porta da tenere inviolata, il primo posto da conservare, anche se questo significherà incasellarsi nella parte del tabellone più tosta, andando presumibilmente incontro a Belgio (quarti) e Francia (semifinale). Quel che preme di più al commissario tecnico però è non perdere altri pezzi per infortunio, come capitato con Chiellini contro gli elvetici. Dunque serve dare riposo ad alcuni e minuti ad altri. E bisogna tenere presente i cinque cambi mirati che il ct sfrutterà durante l’incontro. In che misura lo capiremo meglio nell’immediata vigilia del match.
A cura di Andrea Santoni (CdS)