“Spalletti al Napoli è stata la scelta migliore, l’unico allenatore davvero bravo sul mercato – queste le parole di Alfonso De Nicola, ex medico sociale del Napoli, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -.Allegri? Mi sarebbe piaciuto, ovunque è andato ha vinto, ma ha fatto una scelta diversa. Bisogna dire che anche Adl ha fatto una scelta in linea col grande lavoro che ha compiuto in tutta la sua gestione del club, stando attento al bilancio e garantendo la serenità alla società, che è sana e perbene come il suo presidente. La rosa c’è, chi dice che ci sarebbe bisogno di intervenire nel ruolo del terzino sinistro non conosce Ghoulam che, secondo me, recupererà al 100%. Faouzi, oltre che un gran calciatore, è un grande uomo: di tutto il gruppo azzurro è stato l’unico che mi ha chiamato quando è morta mia madre. Meriterebbe tanto, ma nella vita non sempre vanno avanti i meritevoli. Insigne? Non mi aspettavo che sarebbe diventato così forte e maturo. È difficile diventare profeta in patria, ma lui ci è riuscito grazie alle sue doti di campione che Dio gli ha donato. La scelta di abbandonare Raiola ed affidarsi a Pisacane è sintomatica del fatto che lui voglia restare a vita al Napoli a vita. Eriksen? Col defibrillatore che gli hanno impiantato, in Italia non potrà più giocare, ma credo che avrà grosse difficoltà a giocare ovunque. È un miracolo che oggi sarà dimesso, a soli sei giorni di distanza da quando è morto in campo, e complimenti a Kjaer per la freddezza che ha avuto. Saper fare certe manovre non vuol dire riuscire ad essere in grado di praticarle anche in situazioni di emergenza. Nazionale? Sono ottimista per natura, dunque dico che vinciamo l’Europeo. L’unico limite che c’è è a centrocampo con Verratti, Jorginho e Barellache, fisicamente, perdono qualcosa, dunque bisognerà stare attenti ai calci piazzati. Infortuni? Il calcio è uno sport traumatico e, se ci aggiungi il fatto che si sta giocando da un anno e mezzo senza sosta, i calciatori sono arrivati al limite. Chiamata del Napoli? Mi sento spesso con Aurelio, ma non abbiamo mai parlato di lavoro. Spero mi richiami, ci tornerei di corsa”.
La Redazione