De Laurentiis ha parlato di tutto, dal Napoli a Napoli, «una città che ai tempi dei Borbone aveva una ricchezza gigantesca mentre ora al Sud manca tutto». Ha confermato il feeling con il governatore De Luca e ribadito che qui servirebbe, più che un nuovo sindaco, un manager forte, «magari tedesco», perché «manca una classe dirigente che abbia coraggio» ma bisogna convincere «lo Stato a prendere misure importanti sul piano delle infrastrutture perché il coraggio viene se hai miliardi da investire». De Laurentiis ha rivelato: «Io ho la scorta quando vado alla partita, ma quando sono a Napoli da solo rifiuto di averla, perché mi sento un uomo libero anche se qualcuno mi scrive ti uccidiamo, sei una m… perché magari l’ho fatto arrestare. Loro sanno che con me il compromesso non esisterà mai. Se muoio domani, non ho problemi di coscienza da portarmi dietro». Nei primi anni della sua presidenza De Laurentiis si ribellò ai ricatti di frange estremiste che avrebbero voluto gestire il business dei biglietti e ricevere favori dal club: disse no e denunciò le pressioni ai magistrati. F. De Luca (Il Mattino)