Quel rigore finale è lo specchio di un campionato sofferto. Dall’inizio alla fine. Terzi in classifica a pari punti con la Virtus Entella e costretti ai playoff, mentre il Pescara è volato direttamente in Primavera 1. Pescara che rappresenta una pagina importante per Cascione, figlio d’arte: suo padre Armando ha giocato nel Napoli nella stagione 1980-81. Da calciatore, infatti, Cascione è stato un punto fermo del Pescara di Zeman, quello che volò in serie A guidato dai gol di Insigne e Immobile, napoletani doc, e segnando anche un gol sul campo della Juventus. Il Napoli lo ha scelto nell’estate scorsa, come successore di Angelini per puntare alla promozione immediata: missione compiuta. Una promozione arrivata grazie ai gol di Labriola (7 centri) e Cioffi (6), l’attaccante che ha anche fatto il suo esordio in serie A con la prima squadra contro la Fiorentina con Gattuso in panchina. Ma la promozione è arrivato al termine di una stagione da incubo, piena di dubbi e incertezze: dallo stop di quasi 4 mesi fino a gennaio 2021 per il Covid (il Napoli è tornato in campo l’11 gennaio contro il Frosinone)e poi ancora l’isolamento di quasi due settimane per alcuni casi di positività nello spogliatoio degli azzurrini. Insomma, tutto difficile, fino al rigore di Cataldi che è diventata la ciliegina sulla torta azzurra. B. Majorano (Il Mattino)