SUPERLEGA
Non hanno intenzione di cospargersi il capo di cenere. Lo facciano gli altri, semmai. Quelli che li hanno lasciati da soli. Ma loro, Juventus, Barcellona e Real Madrid, continueranno a dannarsi contro tutti e a battersi anche e «soprattutto nell’interesse dei club che ci manifestano paura per questa situazione». Lo ha detto ieri Andrea Agnelli che ha deciso che tocca a lui immolarsi nel ruolo di vittima assai improbabile del mondo del calcio. A pochi giorni dalla prima decisione dell’organismo (indipendente) dell’Uefa sulla esclusione dalla prossima Champions League, il numero uno della Juventus torna a difendere a spada tratta il progetto di quella Superlega con sede a Madrid in forma di sociedad anonima che ha deciso di ribaltare il tavolo del calcio europeo. «Non è stato un tentativo di un colpo di stato, semmai un grido d’allarme disperato di un sistema che s’indirizza verso l’insolvenza», ha spiegato ieri nel corso della conferenza di addio del ds Paratici.P Taormina (Il Mattino)