Ad “Azzurro Nell’Anima”, Giuseppe Volpecina, Campione d’Italia in Azzurro:
“I ragazzi stavano giocando bene. Stavano vincendo e convincendo. Con una serie di partite giocate bene. Stavano bene psicofisicamente. Non ci sarebbero dovuti essere problemi. Viste le trasferte di Torino, La Spezia, Firenze. Quasi tutte squadre affamate di punti. Giocando bene, Senza timore. Organizzati. Con corsa. Stavano veramente bene. All’andata, a Verona, ci avevano battuto con merito. Juric? In quella occasione, giocarono meglio di noi. Siamo sportivi. Lo sappiamo riconoscere. Camminavano in campo ? Il Napoli, in quel periodo, aveva parecchi infortunati. Parecchie critiche. Era un periodo nero. Poi, fortunatamente, ne siamo usciti. I ragazzi e l’allenatore sono stati bravi ad isolarsi. A pensare all’obiettivo importante. Non è facile giocare e lavorare in una situazione molto elettrica. Invece loro sono stati veramente dei veri professionisti. Sono venuti fuori alla grande. E, devo essere sincero, non me l’aspettavo. Pensavo facessimo fatica a competere per i primi 4 posti. La Juventus? Inizialmente non pensavo a problemi per loro. In alcune partite aveva fatto fatica. Però, poi, in un modo o nell’altro, con esperienza ed altre cose (sorriso)…Riescono sempre a cavarsela. Ed infatti, erano spacciati fino a 3 partite dalla fine. Poi sono ritornati in corsa. Bisogna dire, però, che hanno sbagliato qualcosa. Perché la squadra ce l’hanno. I giocatori pure. Sono stati tutti critici nei confronti dei calciatori juventini. Ma io, molti di loro, li prenderei per giocare nel Napoli. Perché sono ottimi calciatori. Hanno avuto un’annata non brillante. Ci han messo del proprio. Perché han preso sottogamba parecchie partite. Han perso oltre 15 punti con squadre di bassa classifica. E quindi anche loro devono rammaricarsi molto. Però sono quelli che meritavano di meno di entrare in Champions. Perché il Milan ha fatto un ottimo campionato. Il Napoli la stessa cosa. L’Atalanta, secondo me, è stata la più continua. Quindi lo meritavano di meno, calcisticamente parlando. E da persone equilibrate nelle valutazioni. La Finale di Coppa Italia tra Juventus ed Atalanta ? Considerati gli andamenti dei 2 tempi, era giusto un pari (sorriso)…I miei inizi alla Casertana? A 13 anni. Ho fatto 2 anni nel settore giovanile. Poi, con meno di 16 anni, non potevo esordire in prima squadra. Per il regolamento di allora. Aspettai di compierli a maggio. E feci le ultime 3 gare di quella stagione. Poi un torneo a Rimini con gli allievi di Mister Canè. Era la stagione 1976/77, quando poi ci fu il mio trasferimento al Napoli. La trattativa non fu facile per il mio passaggio in maglia azzurra. Inventarono un’amichevole pre-campionato allo Stadio “Pinto” di Caserta. La prima amichevole stagionale, dopo il ritiro estivo. C’era pure Beppe Savoldi. Un pienone. Un bell’incasso che andò alla Casertana. Nel Napoli, 25 gare e 2 gol. Uno storico alla Juventus, a Torino. E l’altro all’Atalanta al San Paolo. Un’esperienza meravigliosa. Segnare al San Paolo, sentire il boato degli 80mila è qualcosa di incredibile…Quello di Torino è stato bello, anche come azione. E come fattura. Partita importante. Grande vittoria. La stagione dello Scudetto. Però fare gol al San Paolo ti dà una sensazione incredibile. Sentire 80mila persone. Un boato incredibile. Ricordo che Giordano stava per tirare da fuori area. Io andai sulla respinta del portiere. Anticipai Prandelli. E riuscii ad insaccare. Nel 1978/79 ho vinto il “Primavera”. Poi un campionato di Serie B, con il Pisa. E, sempre con il Pisa, la Mitropa Cup. Un trofeo che nessun altro potrà più vincere. Perché non si disputa più (risate). Terracciano e Cioffi, altri casertani esordienti in Serie A? Cioffi è un ragazzo di grande prospettiva. Può arrivare lontano. Autoreti? Nel Napoli nessuna. Una grave con il Pisa, eravamo su un campo pesante, a Catania. Ed un’altra con la Casertana. In quel di Lucca. Una deviazione di schiena…”. Succede…
Fonte: Tlc