L’atteso tweet è arrivato da poco, ma De Laurentiis ormai da mercoledì, aveva smesso di girarsi intorno e di sondare allenatori. Il profilo del nuovo allenatore gli era chiaro da tempo: ambizioso e capace, ma che non pretendesse ingaggi stratosferici. E Spalletti è esattamente quello che cercava.
Torna ad allenare dopo due anni senza panchina, tempo in cui si è occupato soprattutto di vino. Perché ci tiene e non poco a fare il contadino. E a farsi vedere come un contadino. Un toscano incapace di farsi passare la mosca sotto al naso. che può dare il proprio numero di telefono agli ultrà, ma può anche portarti in tribunale se si ritiene offeso da una domanda. Se c’è da buttarsi nel ring, Spalletti di sicuro non si tira indietro. Ma anche attento nelle battaglie che contano, come quella sul razzismo. Memorabile il suo striptease a San Pietroburgo per la conquista del titolo russo. In cinque anni allo Zenit, dove raccolse l’eredità di Advocaat, ha portato la squadra molto in alto. Quello che ora sogna di fare con il Napoli.