Per il secondo anno consecutivo è il Portogallo ad ospitare l’epilogo più atteso della stagione calcistica europea (per club). Il Manchester City di Guardiola, come quasi tutta la Champions League, giocherà senza un vero centravanti. Punterà tutto su De Bruyne come falso nueve, Foden e Mahrez esterni d’attacco. Il Chelsea invece avrà in Timo Werner il suo terminale offensivo. A centrocampo l’ex Napoli Jorginho con Kantè al suo fianco. Difesa a te per Tuchel.
Lo scorso agosto era toccato a Lisbona assistere al trionfo del Bayern Monaco sul Paris Saint-Germain, questa sera sarà lo Estadio do Dragao il teatro dei sogni di Manchester City e Chelsea. Ancora una volta a costringere la Uefa al cambio di sede è stata l’emergenza pandemica, che resta particolarmente virulenta in Turchia, dove originariamente era stata programmata la finale. Ma ad Istanbul (stadio Ataturk), alla fine è stata preferita Oporto nonostante l’auto-candidatura di Londra, che si era offerta dopo che dalle semifinali era uscita una finale tutta inglese. Questa sera saranno 16.500 gli spettatori in tribuna, 12.000 dei quali provenienti dall’Inghilterra (6.000 per ciascuna delle due finaliste). Un piccolo esodo contrassegnato dalle rigide misure precauzionali, imposte dalle autorità lusitane: dal sottoporsi a test anti-Covid all’arrivo, all’uso esclusivo di voli charter (e non di linea) per raggiungere il Portogallo, fino all’obbligo di restare all’interno delle cosiddette “fans zone” nelle ore precedenti l’incontro, senza contatti con l’esterno, creando così una bolla protettiva.
Fonte: CdS