Da Totti a Icardi: il pugno duro di Luciano Spalletti

Tra Roma, Inter e Zenit ha collezionato non pochi attriti con giocatori simbolo

Segni particolari: carattere inflessibile. Luciano Spalletti è uno che in carriera non si è mai fatto il problema di mettere parte gli intoccabili. 


FANTANTONIO

Durante la prima esperienza alla Roma, infatti, Spalletti si prese subito a muso duro con Antonio Cassano. Spalletti era appena arrivato dall’Udinese e non sapeva che nello spogliatoio della Roma erano abituati ad ascoltare la musica ad alto volume e Cassano non la prese alla richiesta dell’allenatore di spegnere tutto. Ne venne fuori un diverbio dal quale Cassano esce sconfitto: fuori rosa. Salvo poi riappacificarsi dopo, al punto tale che ancora oggi i due sono in ottimi rapporti.


I DUE CAPITANI

Nello Spalletti romano 2.0 è esploso il caso Totti. Un tira e molla finito con l’addio del capitano. Il punto massimo di rottura si raggiunge alla vigilia della gara in casa dell’Atalanta, quando Spalletti rimprovera a Totti di continuare a fare le ore piccole giocando a carte. Il giorno dopo il capitano viene lasciato fuori squadra e la Roma pareggia. Da quel momento il rapporto tra i due non è mai stato più ricucito. Una cosa che in molti non si sono mai spiegati, visto che nell’arco della prima esperienza a Roma, Totti e Spalletti erano praticamente inseparabili. Da un capitano all’altro, dalla Roma all’Inter, Luciano ha rotto anche con Mauro Icardi. Oggetto della discussione la signora Wanda Nara e alcuni dissidi interni tra l’attaccante argentino e la dirigenza neroazzurra. Spalletti gli ha tolto prima la fascia e poi lo ha messo fuori squadra. Al termine della stagione, poi, Icardi è andato al Psg e lo stesso Spalletti ha salutato.


L’INCREDIBILE HULK

E la lite con Hulk a San Siro? Si gioca Milan-Zenit di Champions, i russi vincono 1-0 contro un Diavolo già qualificato e si assicurano il terzo posto nel girone che vale l’Europa League. Sarebbe una notte in cui sorridere, Spalletti invece litiga. Hulk viene sostituito a 10 minuti dalla fine e mostra al tecnico di non aver gradito, ma sbaglia persona. Già, perché Luciano, dopo aver tentato di dargli una pacca affettuosa sulla schiena, cambia radicalmente espressione non appena il brasiliano si lamenta platealmente: dito puntato verso l’attaccante, come a dire «ci vediamo dopo». Il dopo, si traduce nelle dichiarazioni infuocate del post-gara.«Deve rispettare i ruoli. Se lo sostituisco è perchè non sono felice di come ha giocato». B. Majorano (Il Mattino)

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