Ceferin, presidente Uefa, lo ha capito. I tre club (Real Madrid, Barcellona e Juventus) non hanno alcun intenzione di fare mea culpa, vanno dritti avanti nel progetto SuperLega, si ritengono offesi e non arretrano di un passo.
«L’apertura di un fascicolo disciplinare da parte della Uefa è del tutto incomprensibile e mina direttamente lo Stato di diritto che noi cittadini dell’Unione europea abbiamo democraticamente costruito. Inoltre, costituisce una mancanza di rispetto per l’autorità delle stesse corti di giustizia», dice la nota congiunta che attorno alle 19 viene diffusa. «Invece di studiare come modernizzare il calcio in un dialogo aperto, la Uefa vuole che ritiriamo i procedimenti legali che, come non può essere altrimenti, mettono in dubbio il suo monopolio sul calcio europeo». Cosa succederà adesso? I falchi della Uefa (e non sono pochi) lasciano intendere che il passo dell’esclusione dalla prossima Champions non è ipotesi campata in aria. Le colombe, invece, vanno adagio: sostengono che ogni provvedimento preso adesso rischia di essere poi impugnato al Tas di Losanna che, quasi sempre, invoca istruttorie interminabili e nel frattempo sospende ogni cosa. Gianni Infantino, presidente della Fifa, starebbe provando a fare da mediatore ma da un lato Ceferin chiede l’esplicita rinuncia alla Superlega, dall’altro i club ritengono che il calcio europeo debba cambiare modello e non arretrano. Il conflitto appare destinato ad andare avanti.
Il Mattino