Tarallo, giornalista: “De Laurentiis considera il Napoli una fabbrica di bulloni, contro il Verona disimpegno inspiegabile”

“Napoli-Verona? Batosta inaspettata e deprimenti per la partita disputata – queste le parole di Carlo Tarallo, giornalista de La Verità, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Un disimpegno inspiegabile, hanno affrontato il match come se fosse un’amichevole. Lo stesso Gattuso, il quale ci aveva abituato a comandare i suoi come un joystick dalla panchina, è rimasto muto per tutti i 90 minuti. A pensare male si fa peccato, ma ho la sensazione che Rino abbia voluto dimostra qualcosa alla società. Anche nel caso del rigore su Mertens ci sono state poche proteste, non hanno nessuna scusante. Questo è stato uno sgarro alla società, è da quattro mesi che non sappiamo nulla per via del silenzio stampa, nessuna ha potuto chiedere cosa fosse successo, non è stato nemmeno concesso alla tifoseria di ascoltare una spiegazione. Il nostro errore è affezionarci troppo ai personaggi, come, ad esempio, a Higuain, Sarri e Gattuso, i quali ci hanno ripagato come hanno fatto. Il quarto posto era un risultato più societario che sportivo, era una soddisfazione, anche per buttare fuori dalla grande Europa la Juventus. Se guardi un film sempre uguale, però, ma con attori diversi, il problema è il regista, e sto parlando della società. Il Presidente non riesce ad andare d’accordo con una persona per più di due anni. È un patron atipico, a lui non importa dei tifosi, delle vittorie, ma solo dei conti, considera il Napoli una fabbrica di bulloni. Quale società avrebbe liquidato un allenatore come Sarri dopo quello che ha fatto? La stagione appena conclusa ci ha permesso di capire qualcosa su ciò che è successo negli anni con gli allenatori del passato. Abbiamo assistito ad una crociata contro squadra e tecnico da parte di giornalisti, anche sul piano personale e non lo si dovrebbe fare. Tutto ciò ha contribuito ad avvelenare l’ambiente. Vero che, il prossimo, sarà il tredicesimo anno in Europa del Napoli, ma c’è un record negativo che appartiene solo agli azzurri: di solito, chi riesce ad essere campione d’inverno, a fine anno conquista lo Scudetto, e il Napoli per ben due volte non ci è riuscito. Queste sono le statistiche che ti fanno pensare, perché ormai in Europa ci vanno tutti. Allegri? Per lui, probabilmente, è anche meglio arrivare a Napoli in un certo modo, costruendo il primo anno per poi puntare ad altro nei successivi”.
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