5 BAKAYOKO – Annata in prestito secco e che dovrebbe terminare senza infamia e senza lode. Il gol decisivo con l’Udinese di testa nel recupero, quello col Torino, ottime prestazioni in queste ultime gare dove ha scippato il posto a Demme. Nel mezzo, le tante gare fallite con Fabian in mediana, una forma fisica che ha portato ad un passo troppo cadenzato. A volte sembra lento (con l’Atalanta), irritante (come con il Sassuolo) e in ogni caso sembrava in grado di dare un apporto più costante nel corso della sua stagione.
6,5 DEMME – L’uomo tattico del Napoli, quello della svolta, quello che completa più contrasti di tutti (2.3 a gara), che meglio riesce a spezzare il gioco. Si alterna con il compagno di reparto nella mediana a due ed imposta da play: stringe il campo agli avversari, lo allarga ai compagni, con il classico lavoro da lavatrice dei palloni. E anche quando c’è da schermare lui risponde sempre presente: vitale nella fase chiave della stagione, poi va un po’ in debito d’ossigeno e lascia il posto a Bakayoko. Ma campionato positivo, altroché.
5,5 ELMAS – Poteva andar via a gennaio, forse sarebbe stato meglio per la sua carriera. Non trova la sua dimensione, Gattuso lo usa come jolly tra mediana e trequarti, ma senza mai riuscire a trovare la sua dimensione. Ci si attendeva quel dinamismo nelle chiusure e quella qualità nella ripartenza che non è mai concretamente arrivata. In realtà è stata anche una questione di ritmo: entra quasi sempre nel finale, quando c’è da mettere una pezza, provare ad alzare barricate, tentare di fare legna. Tre gol a Genoa, Spezia e Parma.
6,5 FABIAN RUIZ – Annata dai due volti. Tanti passaggi a vuoto, soprattutto nel cuore della stagione, quando non trovava le misure in campo per cucire il gioco. Si è adattato, poi, al meglio alla posizione di mediano a due, completando la maturazione tattica, soprattutto dal punto di vista difensivo. Con 62.4 passaggi completati a partita è stato il cervello della squadra, un bel tiro dalla distanza (sblocca a Marassi con la Sampdoria), una discreta visione del gioco. Talvolta balbetta, ma con Gattuso ha mostrato di poter fare più cose.
4,5 LOBOTKA – Una stagione da dimenticare il prima possibile. La tonsillite per lui è stato una specie di calvario, il Covid, gli infortuni, solo 5 gare da titolare tra Europa League e Coppa Italia. Non ha mai avvertito la fiducia di Gattuso, non è mai riuscito a dare ritmo all’azione del Napoli, toccando sempre una volta di troppo il pallone nelle poche volte che ha giocato titolare. In ogni caso, l’impressione è che anche la precaria condizione atletica ne abbia condizionato le sue performance. Non è il vero Lobotka quello visto quest’anno.
La Redazione