L’addio è tutto in quel tweet-epitaffio che chiude un anno mezzo di Gattuso a Napoli. Nessun incontro neppure per salutarsi. Forse troppa la delusione e l’amarezza per l’1-1 con il Verona che costa al Napoli una cinquantina di milioni di euro. De Laurentiis e Ringhio non si sono detto nulla di particolare nel ventre dello stadio, quando il presidente è sceso per salutare la squadra e confortarla per il pareggio che è costato la qualificazione per la Champions. «Il calcio è come la vita, è fatto di momenti belli e di momenti tristi, di alti e bassi. Ora dovete stare su». Difficile confortare i tanti che sono seduti con le mani in faccia, tra le lacrime. E lì, in quello spogliatoio, c’è anche Gattuso. I due si sono stretti la mano, si sono salutati e null’altro. De Laurentiis ha abbozzato un sorriso e poi è andato via. Nessuna parola di commiato, né un riferimento a questi 17 mesi passati assieme, nulla di nulla: una volta uscito dallo stadio, è partito su Twitter il messaggio che chiude ufficialmente il rapporto tra Gattuso e il Napoli. Ovviamente, nessuna sorpresa: Ringhio non si aspettava cose diverse, lo aveva detto a tutti che sarebbe stato liquidato in questo modo e in ogni caso avrebbe detto di no a qualsiasi ipotesi legata alla sua permanenza. In realtà, fino al 30 giugno Gattuso resta un tesserato del club azzurro e quindi è ancora in silenzio stampa. Dunque, ieri ha dovuto dire di no ai tanti che hanno chiesto un’intervista. Ci sarà tempo perché racconti la sua verità. P. Taormina (Il Mattino)