Con Spalletti non ci sarebbe alcun tipo di rivoluzione. Perché l’allenatore toscano è abituato a improntare il proprio gioco sul 4-2-3-1, ovvero lo stesso sistema utilizzato da Gattuso per gran parte di questa stagione. Gli interpreti resterebbero invariati e così con loro anche le posizioni in campo. Osimhen, resterebbe il terminale offensivo da innescare con gli esterni (Lozano o Politano a destra, Insigne a sinistra) il trequartista (Zielinski, ma anche Mertens, all’occorrenza) e di due mediani (Demme e Fabian Ruiz).
Bruno Majorano (Il Mattino)