“L’Atalanta ieri è partita molto forte, l’unica pecca è stata non aver indirizzato la partita nel primo tempo nel quale è stata superiore ai bianconeri – queste le parole di Stefano Colantuono, ex allenatore, fra le tante, di Atalanta, Torino e Palermo, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. La Juventus ha fatto una buona seconda frazione di gioco anche perché i nerazzurri sono calati per il ritmo della prima parte del match. L’Atalanta ora proverà ad arrivare seconda, non faranno sconti. Sarà importante arrivare in quella posizione in classifica per dare continuità ai risultati di questi anni. La squadra di Pirlo partiva sfavorita per la finale, aver centrato l’obiettivo, giocando anche una discreta partita e ottenendo il secondo trofeo della stagione, penso spegnerà qualche polemica intorno al mister bianconero. Se merita la conferma? Aveva quattro competizioni, e ne ha vinte due. Influirà molto l’entrata in Champions, anche perché, in quel caso, bisognerà capire le intenzioni di Cristiano Ronaldo. Se il Napoli somiglia a Gattuso? Assolutamente sì. L’unico problema degli azzurri è stato non poter contare in alcune circostanze su tutti gli effettivi in rosa, per il resto è stato un grande campionato e non capisco quali colpe si vogliano attribuire a Rino. Molte volte si arriva a giudizi frettolosi per una singola partita, quando il campionato dura nove mesi e l’allenatore va sempre giudicato nell’arco intero della stagione. Bruno Fernandes? Era giovane quando l’ho allenato all’Udinese, aveva qualità. I friulani sbagliano raramente i colpi, ha dimostrato di essere un ottimo calciatore nel tempo. Meret? Credo che lui sia un grande portiere, quando giochi in una squadra come il Napoli devi rafforzarti caratterialmente, ma è uno dal futuro assicurato, è tra i migliori nel nostro calcio. Un giocatore così, lo terrei. Ricci? Sono rimasto piacevolmente sorpreso da ciò che sta facendo. L’anno in cui l’ho avuto a Salerno si intravedevano delle qualità, ma non così. Merito anche di Italiano che lo ha migliorato. Ha trovato l’ambiente giusto ed è riuscito ad esplodere. Papu Gomez? Non è arrivato tardi nel calcio che conta, ha fatto delle grandi annate. È uno dei giocatori più forti in Europa. Kessie? Fece qualche allenamento con noi all’Atalanta, si divideva tra Primavera e prima squadra, era ancora acerbo quando allenavo i nerazzurri, l’ho avuto per poco. Torino? La loro stagione è stata difficile, meriti a Nicola per aver tenuto a galla la barca ed aver raggiunto la salvezza. Non possono, però,continuare a lottare per non retrocedere, meritano altro. Nella lotta col Benevento ci sono meriti loro e demeriti dei campani, insieme a degli episodi, i quali incidono sempre. Spalletti o Allegri chi più idoneo alla panchina del Napoli? Dove tocchi, tocchi bene. Entrambi sono allenatori straordinari. Mio futuro? Tornerò a fare l’allenatore, ho scelto di fare il direttore sportivo per supporto a Montero e perché ero legato alla Sambenedettese”.