Mica c’è solo il Napoli dietro Galtier. E De Laurentiis lo sa bene. C’è il Nizza ma anche il Lione. Dunque, non sarà semplice passare da un colloquio a un bel deciso oui del marsigliese che sta riuscendo nell’impresa di fermare la dittatura del Psg in Ligue 1. D’altronde, lo stesso patron azzurro mica ha già concluso il suo casting. Per carità: l’idea di un colpo di scena targato Gattuso, però, sembra l’unica ipotesi esclusa dal ventaglio sul tavolo. De Laurentiis non ha mai mandato un segnale di riapertura (e Rino è rimasto in attesa fino a pochi giorni fa) né adesso Gattuso è più disposto ad ascoltare il suo presidente. D’altronde, di sicuro De Laurentiis non si metterebbe nelle condizioni di farsi rifiutare la proposta di restare da parte di Ringhio. C’è quel contratto di rinnovo fino al 2023 pronto dal 12 gennaio che è rimasto lì a far polvere in un cassetto della Filmauro. C’erano i pareri dei rispettivi uffici legali, c’era il parere dello studio Ponti che segue i diritti di immagine e c’era l’ok anche dell’avvocato di Gattuso, Piero Baffa, il legale di fiducia del tecnico. Ma invece dell’appuntamento per la firma è arrivato l’altolà post Verona-Napoli. E da quel momento, del contratto si sono perse le tracce. Insomma, titoli di coda scontati.