Trecentonovantasei presenze con il Napoli in tutte le competizioni come un uomo venuto dal passato. Dalla storia. Numeri, signori: con il gettone collezionato ieri a Firenze, Lorenzo Insigne ha agganciato Moreno Ferrario al quarto posto della classifica degli alfieri azzurri di tutti i tempi a quota 396 partite. Domenica, dopo la sfida con il Verona, Lorenzino staccherà l’illustre predecessore e si lancerà all’inseguimento di Antonio Juliano (505). «I record sono fatti per essere battuti», sorride il signor Moreno. «Sono contento che sia toccato a Insigne: da capitano e soprattutto da napoletano».
«VINCI».
E allora ieri, oggi e domani. Ovvero: Lorenzino ha fatto 396 in tutte le competizioni diventando il quarto di sempre al fianco di uno dei totem della grande epopea di Diego. Del primo titolo, per la precisione, conquistato il 10 maggio 1987 al fu San Paolo dopo un pareggio con un’altra Fiorentina. «Nel calcio moderno, con tante partite in più a disposizione, è normale migliorare le statistiche. Ma credetemi: più che essere ricordato per i numeri, m’interessa aver giocato undici anni in A con il Napoli, vincendo anche uno scudetto”.
Ecco il punto: «A Insigne auguro soprattutto di vincere com’è successo a me. Così da capire qual’è la vera gioia».
IL RINNOVO.
Il contratto del capitano scadrà a giugno 2022 e presto la trattativa per il rinnovo entrerà nel vivo. «Il Napoli deve confermarlo per il suo valore, certo, ma bisogna vedere cosa deciderà lui: onestamente mi dispiacerebbe se le strade dovessero separarsi».
Ferrario va oltre la statistica e tocca corde romantiche di un calcio che non c’è più:
«Lui è napoletano, è bravissimo ed è il capitano: sarebbe bello se potesse decidere di restare dov’è fino a che non vincerà, come ha fatto Bruscolotti».
Per la cronaca, Insigne ha giocato ieri la partita numero 304 in campionato con il Napoli e insegue ancora Moreno a quota 310 (quarto di sempre).
F. Mandarini (Cds)