Fiorentina-Napoli: ultimi novanta minuti alla fine della stagione con le sfide Napoli-Hellas Verona, Bologna-Juventus e Atalanta-Milan.
Altissima tensione ieri a ora di pranzo nella sfida delle 12:30 Fiorentina-Napoli, molto importante per le ambizioni Champions dei partenopei. I toscani non avevano nulla da chiedere a questo match ma, a differenza di altre squadre, hanno giocato fino all’ultimo secondo la loro partita non regalando nulla agli avversari. Alla fine i ragazzi di mister Gattuso si sono imposti con un concreto 2-0 grazie alle reti di Insigne e Zielinski.
Ecco i principali spunti del match:
- Il delitto imperfetto: ci ha provato con tutte le sue forze il designatore Rizzoli a smuovere la staticità della classifica in Serie A. Mandare Calvarese a quarantacinque anni a dirigere il suo primo Juventus-Inter non è una semplice scelta sbagliata, è molto più.. Dare a questo signore, che ha sbagliato davvero tutto e senza il Var (per me incolpevole) quasi tutto in una sola direzione, la possibilità di decidere la volata Champions sembrava un disegno perfetto per creare il giusto nervosismo al Napoli. Per fortuna Chiffi (anche questa designazione non mi ha fatto dormire per giorni) ha fatto solo il suo dovere, mentre la stampa del Nord parla di aver pareggiato i vantaggi come se avessimo il prosciutto davanti agli occhi. Un designatore serio per l’ultima giornata si affiderebbe a Pairetto-Guida-Di Bello per l’ultima giornata, ma non Rizzoli..
- Il dejavu mancato: sembrava tutto scritto per rivivere i fantasmi del 2018, la Juve che batte l’Inter 3-2 tra mille polemiche arbitrali e il Napoli che gioca il giorno dopo a Firenze. Sin dai primi minuti si è vista una Fiorentina tosta e decisa a non regalare nulla (giusto così, sarebbe bello lo facessero tutti) e un Dio del calcio che respingeva le poche iniziative dei partenopei. La traversa di Insigne e i salvataggi di Terracciano fanno aumentare l’ansia, ci vuole solo il finalmente sospirato quanto nettissimo intervento di Chiffi al Var per decretare un sacrosanto rigore per il Napoli. Il gol su ribattuta del capitano cambia la partita e tanti saluti ai corsi e ricorsi storici.
- La cazziata: sembra solo un dettaglio, ma personalmente mi è piaciuto tantissimo sentire Gattuso urlare a Meret al minuto 84 di aspettare un attimo. Troppo ingenuo e onesto il portierino friulano, subito pronto a ripartire con la rimessa dal fondo mentre il suo coach gli suggeriva “caldamente” di far respirare la squadra guadagnando qualche preziosissimo secondo. La mentalità vincente viene inculcata anche con questi piccolissimi dettagli.
- Il record: novanta minuti alla fine e Insigne ha già battuto il suo record di gol, toccando quota diciannove. La sua faccia sin dal momento dell’ingresso in campo era tiratissima e molto preoccupata, ben lontana dai sorrisi che il capitano solitamente riserva ai fotografi e alle tv. Personalmente avrei scommesso che quella tensione si sarebbe trasformata in un inizio di partita particolarmente turbolento e che il rigore avrebbe messo alla prova la sua “proverbiale freddezza”. Quello che conta che la palla sia entrata perchè poi Lorenzinho ha colpito anche il secondo legno di giornata (dopo la splendida punizione) e fornito un grande assist a Zielinski. Domenica prossima avremo bisogno sempre di lui.
- L’ultimo atto: dopo Fiorentina-Napoli il discorso qualificazione sembra in discesa per i ragazzi di mister Gattuso, che devono difendere quel preziosissimo punto di vantaggio sulla Juventus nel prossimo match casalingo contro l’Hellas Verona. Nulla da chiedere a questo campionato da parte degli scaligeri, ma la sensazione è che anche questa volta di regali non ce ne saranno per il Napoli. Serve la giusta concentrazione e applicazione, mettere da parte le questioni “allenatore del futuro” e mercato. Anche la piazza deve fare il suo, a partire dalla stampa per continuare coi tifosi e i calciatori, si deve remare tutti uniti verso l’obiettivo perchè delle sfide punto a punto con la Juve non mi fido affatto.
Articolo a cura di Marco Lepore