Per arrivare a 100 reti ci son voluti anche i gol dei “gregari”

Arrivare a 100 gol che è un numero altissimo, di quelli che non si possono raggiungere solo ed unicamente con lo sforzo ed il contributo degli attaccanti. Nel calderone ci sono voluti anche i 2 centri di Bakayoko (non esattamente un killer d’area di rigore), i 3 di Demme, che era arrivato a Napoli con l’etichetta del regista e si è riscoperto centrocampista box to box capace di recuperare palloni e buttarli anche nella porta avversaria. Ci sono voluti anche i 4 gol di Fabian Ruiz, che quasi quasi sembrano pochini visto il tasso tecnico dello spagnolo. Ieri ne ha segnato uno di rara bellezza con quel sinistro a giro sul quale Musso ha soltanto potuto osservare. Certo, rispetto al solito, Fabian ha abbassato il suo raggio d’azione dedicandosi meno alla fase offensiva, ma magari il suo finale di stagione sarà in crescendo anche dal punto di vista realizzativo. E poi c’è stato il contributo – e che contributo – da parte di Zielinski. Quello con il quale ha aperto le danze ieri sera è stato il suo decimo centro stagionale, secondo consecutivo dopo il gol di La Spezia. Da quando Gattuso lo ha spostato dietro la punta la sua stagione è cambiata. Lì tra le linee oramai Zielinski si sente a casa: la trequarti è diventata la sua confort zone e per gli avversari è sempre più dura tenerlo a bada. Sì, perché il polacco galleggia tra le linee, ondeggia tra i reparti, è il collante che unisce con qualità – e che qualità – attacco e centrocampo. Al festival del gol di ieri sera si è aggiunto anche Di Lorenzo, arrivato così a quota 4: bottino di tutto rispetto per un difensore che pure ha sempre dimostrato di avere un certo fiuto per il gol. Bruno Majorano (Il Mattino)

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