Napoli-Udinese: centottanta minuti alla fine del campionato di Serie A e i partenopei si portano a più quattro sulla Juve, impegnata stasera in trasferta
Napoli-Udinese ha aperto la 36^ giornata del campionato di Serie A in un insolito martedì sera. Troppi forti e motivati i partenopei al cospetto di un avversario virtualmente salvo e con poche motivazioni e così il 5-1 è facilmente leggibile. Ecco i principali spunti del match:
- Da Udine all’Udinese: era il 20 ottobre del 2018 quando il calcio italiano scopri’ il sinistro di Fabian Ruiz alla “Dacia Arena”in un Udinese-Napoli. Un calciatore sempre troppo sottovalutato per i miei gusti da stampa e tifosi partenopei. Davvero la critica non ha aiutato nella maturazione questo giovane ragazzo, che se ha un difetto è quello di segnare troppo poco in una stagione. Una perla la sua conclusione mancina che vale il temporaneo 2-0, e in particolare un deciso cambio di passo dopo il ritorno dal Covid. Un delitto perderlo a fine stagione in caso di conquista della Champions.
- Il neo: un bel Napoli in grado di macinare gioco e chilometri, dopo i primi 20-25 minuti in cui la squadra di Gattuso era troppo lenta nel far girare il pallone. Pochi errori ma uno davvero molto grosso c’è stato nell’occasione della rete subita, perché Manolas con la sua esperienza non può permettere a un onesto ma non fenomenale centravanti come Okaka di girarsi come fosse il miglior Higuain. Piccolissimi dettagli per carità ma non si dovrà lasciare davvero nulla al caso se il tuo prossimo avversario si chiama Dusan Vlahovic.
- I progressi: non è ancora il miglior Lozano, ma il messicano sta piano piano dando finalmente segnali confortanti di crescita. Qualche movimento pre-infortunio, anche se resta chiara la sensazione che il ragazzo non sia tornato ancora devastante come due mesi fa. Però due reti consecutive, semplici semplici, danno tanta fiducia e fanno morale. Tutto sommato lui ha una qualità diversa da tutti gli altri attaccanti partenopei: segna gol facili..ALMENO LUI!
- Il funerale mancato: bastava seguire il prepartita di Napoli-Udinese (in linea con gli ultimi) per capire come ci sia voglia da parte di una parte dei media nazionali di conquistare una Champions a stelle ma soprattutto a “strisce”. Parte dalla gara casalinga contro la Lazio questo atteggiamento da “preghiera laica” da parte della tv a pagamento nel tentativo di salvaguardare l’ultimo baluardo rimasto per scongiurare una crisi economica gravissima. Perso il campionato infatti, l’ultima patetica speranza è quella di trovarsi le tre grandi in Champions per racimolare qualche abbonamento in più. Ma quelle facce tiratissime in studio nel post partita di Napoli-Udinese, oltre a non promettere niente di buono, resteranno ben impresse nella mente del sottoscritto per molto tempo.
- La ruota di Firenze: diciamola tutta, nel calendario del Napoli la data che tutti abbiamo cerchiato in rosso è quella di domenica prossima a Firenze. Un campo storicamente ostico e una piazza che, seppur accomunata a quella campana da un’accessibilità rivalità sportiva con la Juve, non ha mai avuto particolare simpatia per i colori azzurri. Una partita strettamente collegata a quella di stasera tra Sassuolo e Juventus (la mia sensazione, sperando almeno stavolta di prenderci, è che finalmente potrebbe essere una gara vera) perché in caso di risultato positivo da parte degli emiliani cambierebbe davvero tutto. Ma occhio, a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina, in caso di arrivo punto a punto potrebbe arrivare l’ultimo regalo di Rizzoli al Napoli prima del suo probabile pensionamento: Daniele Chiffi!
Articolo a cura di Marco Lepore