Tra gli attaccanti in Serie A solo Vlahovic è al passo con il nigeriano da marzo a oggi. Undici partite di fila e otto gol segnati con anche due assist per i compagni. Dopo l’ennesimo infortunio contro l’Atalanta a Bergamo di febbraio, Osimhen ha messo insieme una rete ogni 79 minuti e si è trasformato in un talismano: quando segna lui, il Napoli non perde mai. Otto vittorie e un pareggio, quello contro il Cagliari di otto giorni fa in cui poteva andar via anche con qualche gol in più. Certo, il prodotto finale di Osimhen è ancora lontano, ma i miglioramenti dei primi mesi d’azzurro sembrano evidenti: il destro è già rodato – otto gol su dieci li ha segnati con il suo piede preferito -, il sinistro è stato inaugurato contro i sardi dopo una bella giocata nello stretto, il colpo di testa è stato letale a Bologna nel girone d’andata ma migliorerà col tempo. Gattuso aveva puntato forte su di lui in estate e i numeri, ora, sembrano dare ragione a Rino: il Napoli versione campionato mette insieme 2,10 punti nelle partite in cui l’azzurro è in campo, mentre le medie scendono a 1,86 quando non c’è. La verità nei numeri.
G. Arpaia (Il Mattino)