Dalle parole ai fatti. Che Aleksander Ceferin non avesse alcuna voglia di scherzare lo si era capito ben presto, la Uefa dopo aver risposto colpo su colpo al progetto Super Lega è andata infine ben oltre il semplice contrattacco. Ribadendo il concetto che chi non è con la Uefa è contro la Uefa. E riaccogliendo, ora ufficialmente, nove dei dodici club fondatori. Quelli che hanno riconosciuto la Super Lega come «un errore», accettando di firmare una «dichiarazione di impegno» futura con tanto di multe pesantissime (100 milioni di euro) nel caso in cui dovessero in futuro decidere di partecipare a competizioni non autorizzate. Una pace fatta minacciando la guerra, che prosegue contro Real Madrid, Barcellona e Juventus. Mentre il Milan si è infine unito al gruppone dei club tornati sui propri passi (Arsenal, Chelsea, City, Liverpool, Tottenham, United, Atletico Madrid, Inter), come d’altronde aveva già lasciato intendere negli ultimi giorni. L’intenzione dei nove club, di Inter e Milan in particolare, è quindi quella di compiere un passo di lato: resta la convinzione che un cambiamento importante sia necessario, ma anche la rinnovata consapevolezza di doverlo fare d’insieme alle istituzioni e non andando contro di esse.
L’ERRORE. Questo il documento diffuso ieri dalla Uefa: «In uno spirito di riconciliazione e per il bene del calcio europeo, nove dei dodici club coinvolti nel progetto cosiddetto Super Lega hanno presentato alla Uefa una “Dichiarazione di impegno del club” che definisce la loro posizione, compreso il loro impegno alle competizioni Uefa e nazionali per club. Quei nove club riconoscono e accettano che il progetto della Super Lega è stato un errore e chiedono scusa ai tifosi, alle federazioni nazionali, ai campionati nazionali, ai club europei e alla Uefa. Hanno anche riconosciuto che il progetto non sarebbe stato autorizzato in base agli statuti e ai regolamenti Uefa».
L’IMPEGNO. La Uefa ha quindi ottenuto le scuse e il riconoscimento formale di avere sbagliato. Ma soprattutto impone delle restrizioni rigide per il futuro. In particolare ogni club riconosce e accetta senza riserve la natura vincolante degli statuti Uefa, rimane impegnato e parteciperà a qualsiasi competizione Uefa per club ogni stagione in cui si qualifica per merito sportivo, rientrerà nell’Eca (che è l’unico organo di rappresentanza per i club riconosciuti dalla Uefa), adotterà tutte le misure in loro potere per porre fine al loro coinvolgimento nella Super Lega. Si passa poi al portafogli: i nove club dovranno versare complessivamente 15 milioni da utilizzare per progetti benefici e di promozione sociale, saranno soggetti alla trattenuta del 5% dei ricavi dalle competizioni Uefa per la prima edizione a cui parteciperanno. E soprattutto accettano una multa da 100 milioni nel caso in cui dovessero partecipare a competizioni non autorizzate, da 50 milioni se violassero qualsiasi altro impegno che hanno stipulato nella «Dichiarazione di impegno del club».
LE ESCLUSE. La nota della Uefa poi si conclude con un riferimento chiaro a Real Madrid, Barcellona e Juventus, i tre club che non hanno accettato riallinearsi: «La Uefa si riserva tutti i diritti di intraprendere qualsiasi azione ritenga opportuna contro quei club che finora si sono rifiutati di rinunciare alla cosiddetta Super Lega. La questione sarà prontamente riportata agli organi disciplinari Uefa competenti». Così Ceferin commenta la posizione dei tre club dissidenti, spiegando come stia per cominciare tutta una nuova storia: «Nove club hanno riconosciuto rapidamente i loro errori e si sono attivati per dimostrare la loro contrizione e il futuro impegno per il calcio europeo. Lo stesso non si può dire per i club che rimangono coinvolti nella Super Lega e la Uefa tratterà successivamente con quei club».
A cura di Nicola Balice (CdS)