Se il destino, per via degli scontri diretti delle altre da qui al 23 maggio , è ancora nella mani del Napoli, è grazie alle sue di mani. Magari anche grazie alla sua spalla. Se non ci fosse lui, dicono ora anche quelli che lo considerano un eterno incompiuto per via che faccia fatica immensa a capire quando uscire dai pali. Sì, decisivo contro il Cagliari, come lo era stato anche con la Juventus. Senza Meret, chissà se fino al 93′ il Napoli sarebbe riuscito a salvare la pellaccia, visto che da un certo momento in poi nell’area azzurra c’era come il traffico all’ora di punta. Sulla conclusione di Nandez avrebbe dovuto compiere un miracolo, come sul colpo di testa di Pavoletti pochi minuti prima, ma non c’è riuscito. Nell’assedio finale del Cagliari serviva un ulteriore prodigio, un riflesso da aspide su deviazione da due passi, ma Meret si è dovuto arrendere anche perché forse sorpreso dall’indecisione di Hysaj. Alla fine pure la sua Udinese ha contribuito a rendere amaro quello che poteva essere un pomeriggio di gloria. Prima Nandez e poi la rimonta della Juve contro quello che è stato il club dove è cresciuto. Meret è rimasto per tanto tempo in panchina a friggere, povera anima, in questa stagione dove da un certo momento in poi, è parso chiaro che il titolare era diventato Ospina. Ma lui, il giovane Alex non si è mai smarrito: e ieri pomeriggio, in un Maradona deserto, ha lanciato un messaggio chiaro anche al ct Mancini. Ovvero, per l’Europeo ci sono io e basta dietro quel totem che è Donnarumma. Peccato non abbia mai giocato nelle ultime gare con la Nazionale, ma oggi sarà a Coverciano assieme agli altri azzurri, per vaccinarsi proprio in vista del raduno dell’Italia e di Euro2020. Tra questi, a sorpresa, oltre a Insigne e Di Lorenzo, c’è anche Politano: il segnale che anche per l’ex Inter c’è qualche speranza ancora di essere convocato per l’Europeo. P. Taormina (Il Mattino)