Mentre la Roma di Fonseca giocava a Cagliari, un potentissimo agente di calciatori stava preparando il trolley contenente il futuro giallorosso. Fali Ramadani, rappresentante di Maurizio Sarri, nelle prossime ore sbarcherà in Italia per incontrare Tiago Pinto, con il quale ha già avviato i contatti attraverso il suo braccio destro Pedro Pereira, molto vicino al dirigente portoghese. E’ il segnale. La scelta della Roma è fatta, quella di Sarri pure. Le parti devono solo parlarsi, conoscersi, capirsi. Insomma, mettersi d’accordo. Ma l’intenzione reciproca è quella di cominciare un affascinante percorso insieme.
I MOTIVI. A far decidere i Friedkin, che in quanto proprietari hanno sempre l’ultima parola e che avevano orientato la scelta verso una soluzione italiana, sono stati tanti elementi convergenti: 1) l’accettazione entusiastica del piano a medio-lungo termine che preveda la valorizzazione di un gruppo di giovani; 2) il profilo internazionale di un professionista che è partito dal basso per poi vincere in Inghilterra; 3) la necessità di impostare i programmi della prossima stagione in tempi relativamente veloci, senza aspettare la conclusione dell’Europa League. Del resto la separazione da Fonseca era stata già decisa (da ambo le parti) a prescindere dal Manchester United e dall’eventuale finale. Anche l’allenatore da mesi è orientato a fare una nuova esperienza.
LA CLAUSOLA. Niente però potrà essere ufficiale, e nemmeno ufficioso, fino alla fine di giugno. Perché Sarri è ancora sotto contratto con la Juventus e ha diritto a una penale di 2,5 milioni per il mancato rinnovo fino al 2022. Sia la Roma sia l’allenatore manterranno nelle prossime settimane un riserbo strettissimo anche se l’incontro decisivo porterà alla firma. Entro il 31 maggio la Juventus dovrà sciogliere le riserve su come intende risolvere il rapporto con Sarri. L’alternativa alla penale di 2,5 milioni di euro è il rinnovo del contratto per un altro anno a sette milioni. Soluzione che non interessa a nessuna delle parti.
GRADIMENTO. Sarri è convinto che la rosa della Roma sia competitiva e abbia dunque bisogno di pochi ritocchi. E’ uno dei motivi che hanno facilitato l’avvicinamento con Tiago Pinto dopo la tentazione Sergio Conceiçao, sul quale lo stesso dirigente portoghese, pur stimandolo, si è convinto che non fosse un profilo adatto alla Roma. Al tecnico toscano l’organico della Roma piace: andrà modulato sul suo 4-3-3. Gli serviranno un centravanti, un portiere, un terzino destro e un regista. A Sarri piace anche Ünder, che avrebbe voluto alla sua ultima stagione al Napoli, ma alla fine la spuntò la Roma. Il giovane turco rientrerà dal Leicester. Sarri aspetta anche il recupero di Zaniolo, che considera devastante negli ultimi 30 metri, e ritiene Pellegrini uno dei migliori centrocampisti italiani. Sarri inoltre andrebbe a lavorare non lontano dalla sua Figline Valdarno: condizione in questo momento preferibile rispetto a qualche soluzione straniera. In pole c’era il Tottenham, ma il tecnico toscano non è intenzionato a fare un’altra esperienza all’estero, con le difficoltà legate alla pandemia.
Che la candidatura di Allegri avesse perso quota si è capito nell’ultimo mese: dopo essere stato rinviato un incontro già fissato con Ryan Friedkin, il tecnico livornese ha visto diradarsi sempre più i contatti con la Roma, avviati già a settembre da Guido Fienga.
A cura di Guido D’Ubaldo e Roberto Maida