Mai. Sennò De Laurentiis lo avrebbe fatto, malgrado l’attenuante delle assenze in serie, perché di delusioni e di occasioni per mandarlo via ce ne sono state: la vittoria sofferta col Parma in casa, i ko con Genoa, Atalanta e Granada. Avesse realmente voluto licenziarlo, ci avrebbe messo un attimo. Mai ci ha pensato. Ma ha iniziato a pensare alla prossima stagione senza di lui in panchina. Da qui l’accantonamento del contratto pronto. E ha cominciato a lavorare sull’allenatore del prossimo anno. Il nuovo Napoli non avrà acquisti fantasmagorici e rischia di avere una rosa rivoluzionata perché le cessioni, eccellenti, per ridurre il monte ingaggi rischiano di non essere poche. Ma il Napoli andrà avanti secondo i criteri, tecnici e finanziari, del piano industriale che è stato programmato tenendo conto del Covid. Dunque, a parte le suggestioni, in pole per la successione c’è Vincenzo Italiano: è lui al momento il prediletto. Poi in ordine Juric, Fonseca e De Zerbi. Con questa preferenza. Ma chissà se quel calabrese testa dura riuscirà a far cambiare idea a De Laurentiis. P. Taormina (Il Mattino)