Napoli/Lazio al microscopio: falli,palloni,tiri, gol e assist

Pokerissimo del Napoli che vince a mani basse lo spareggio Champions con la Lazio: attaccanti azzurri scatenati, una delle prestazioni più brillanti di tutto il campionato e un successo importante per la classifica sempre più corta con gli azzurri ora a due punti da Atalanta e Juve e a tre dal Milan secondo. Una serata magica per Insigne, autore di una doppietta e molto positiva per Politano, Mertens e Osimhen tutti a segno.

IL RIGORE AL NAPOLIIl Napoli parte forte, due gol nei primi dieci minuti. Il primo su rigore di Insigne (7′) che spiazza l’ex compagno Reina. L’arbitro Di Bello assegna il penalty dopo essere stato richiamato dal Var e aver rivisto al video il contatto in area tra Milinkovic Savic (sulla continuazione dell’azione la Lazio si è riversata nell’altra area con Manolas a terra e ha reclamato per il contatto di Hysaj e Lazzari). Il raddoppio azzurro è una perla di Politano (12′) servito da Mertens sulla sua mattonella preferita, il sinistro fulmina Reina sul suo palo, la rete numero 9 in campionato.
REAZIONE LAZIO.La squadra biancoceleste sotto di due reti si scuote e prova a sfondare lanciando tra le linee le due mezzali Luis Alberto e Milinkovic Savic e con Immobile e Correa sempre pericolosi con il pallone tra i piedi. La chance più limpida la confeziona l’argentino che prende il palo con una conclusione radente. La Lazio spinge ancora e entra più volte tra la linea di centrocampo e di difesa del Napoli, poi difetta in precisione negli ultimi venti metri e Manolas e Koulibaly sono attenti nelle chiusure.
FURIA POLITANO.Il Napoli spinge soprattutto a destra dove Politano è incontenibile, punta e via ripetutamente a Fares e Luis Alberto e in ultima battuta a Marusic, supportato bene da Di Lorenzo in appoggio che si propone sempre nelle sovrapposizioni e tampona con efficacia le iniziative degli avversari sul suo lato (il terzino sul finire del primo tempo protesta per un contatto nell’area laziale). Vola sulla fascia l’ex interista anche con puntuali recuperi difensivi e crea la superiorità numerica. Sull’altra fascia si propone Hysaj che deve stare innanzitutto attento in copertura alla spinta di Lazzari e viene aiutato nel compito di Insigne. Il capitano poi quando ha il pallone tra i piedi in fase offensiva punta spesso al cambio gioco diretto sull’altra fascia per Mertens o Politano e sale sempre più di livello con il passare dei minuti.
A CENTROCAMPO.Fabian Ruiz conferma tutta la sua personalità nell’impostazione unita alla qualità tecnica, come Zielinski che si abbassa tra le linee per ribaltare rapidamente il fronte del gioco, a Bakayoko tocca il compito di chiudere con energia i buchi che si vengono a creare, il francese sbaglia qualche appoggio ma recupera palloni con energia diversi palloni preziosi. E in questo senso la Lazio conferma la sua pericolosità girando velocemente il pallone e non dando punti di riferimento negli scambi stretti. Meret è bravo a parare su Milinkovic Savic.
LA MAGIA DI INSIGNE.Lorenzo tira fuori un numero di altissima scuola, porta avanti la ripartenza, riceve palla da Hysaj e la piazza con un destro a giro all’incrocio opposto, traiettoria in leggero pallonetto, conclusione imprendibile per il portiere spagnolo. Gol 17 in campionato e 107 in maglia azzurra, il capitano sempre più decisivo nel Napoli di Gattuso.
LA MAGIA DI MERTENS.Zielinski lo libera con il tacco e Dries disegna un capolavoro piazzando la palla all’incrocio, l’uomo dei record azzurro avanza e con questo gol aggancia Vojak a 102 reti in serie A, il primatista della storia del Napoli. Poi il polacco perde palla provando un’altra giocata di tacco, ripartenza della Lazio e rete di Immobile, che colpisce ancora contro gli azzurri dopo la rete all’andata. La Lazio fa tre cambi inserendo prima Cataldi e poi Pereira e Lulic, Gattuso risponde con tre cambi tutti in una volta: Rrahmani, Osimhen e Lozano
IL CALO DI ATTENZIONE.Dopo la rete di Immobile il Napoli ha un calo di attenzione. Punita un’entrata di Di Lorenzo con un’ammonizione e una punizione dal limite per la Lazio che Milinkovic Savic trasforma. Gli azzurri incassano due reti nel giro di quattro minuti, un neo in una prestazione fino a quel momento quasi perfetta. Ma lo sbandamento dura poco e il Napoli rialza la testa ricominciando a macinare gioco e a creare pericoli.
IL GUIZZO DI OSIMHEN.C’è gloria poi anche per Osimhen, palla recuperata da Fabian, appoggio di Lozano e gol fantastico di Victor che conclude con un tiro fortissimo: il centravanti nigeriano ci mette poco per far gol e ancora una volta di più si ha la conferma di quanto sia mancato al Napoli in campionato. Per gli azzurri è un trionfo.

 

Roberto Ventre (Il Mattino)

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