“Torino-Napoli? Sarà un big match per gli azzurri e ‘small match’ per i granata. La squadra vista ieri sera con la Lazio sembra due Atalanta messe insieme. Arriveranno a Torino spinti dall’energia di questa vittoria, e i granata dovranno fare la partita perfetta – queste le parole di Piero Chiambretti, Conduttore Tiki Taka, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Cosa non ha funzionato in questa stagione nelle due squadre? Le colpe vanno divise fra tutti, ma la maledizione della pandemia che stiamo vivendo, va messa nel conto nelle analisi. Non c’è stato un pre-campionato, importantissimo per la stagione e per lo slancio in primavera; poi ci sono stati incontri troppo ravvicinati che hanno fatto saltare i muscoli, ed il calendario è stato reso ancora più fitto dalle Nazionali. Se le squadre non propongono spettacolo, la contestazione cresce. I problemi del Toro sono stati generati da acquisti sbagliati ed alcuni fatti troppo tardi. Fortunatamente qualche calciatore è stato recuperato a gennaio col cambio di allenatore. Se ci fossero stati i tifosi sugli spalti, sarebbe stato ancor peggio. I problemi del Napoli, invece, sono legati ad Osimhen: il ragazzo è partito con la fiducia di tutti per poi subire diversi infortuni che lo hanno tenuto distante dal campo. Ovviamente gli infortuni di Mertens e Koulibaly hanno avuto lo stesso peso: puoi anche avere una panchina bella lunga, fatta da Geppetto (ride, ndr), ma questi sono giocatori che non puoi sostituire. Il campionato del quarto posto lo vincerà chi starà meglio. Sarà una lotta con la fatica, il resto è noia. Le polemiche contro Gattuso, contro Cairo, il problema del direttore sportivo, del giocatore che vuol andare e poi rimanere, clausole che non permettono di lasciar partire alcuni calciatori le quali cessioni potrebbero portare soldi, hanno fatto il resto. Reazioni differenti tra ADL e Cairo sull’allenatore? Penso che quando accadono questioni così delicate, sia meglio risolvere con incontri in separata sede. Pubblicare dichiarazioni, che magari vengono smentite successivamente dai risultati, non fanno altro che far male agli allenatori che hanno bisogno del sostegno dei presidenti. La comunicazione, oggi, è importante tanto quanto la partita. La responsabilità è anche di giornalisti furbetti che si fanno dire notizie private, promettendo di non rivelarle, ma alla fine le fanno uscire lo stesso, come nel caso dei sondaggi con Benitez. Ad oggi, le telefonate corrono velocissime. Tutti possono parlare con Benitez, perché lo spagnolo, vivendo a Napoli per anni, conosce l’ambiente. Anche una chiamata ingenua, un ‘tieni pronto’, viene travisato e scritto al contrario sui giornali. Non sono sicuro nemmeno della notizia di Gattuso alla Fiorentina, molto dipenderà dalla posizione del Napoli al termine del campionato. Se si dovesse qualificare in Champions, magari con la garanzia di innesti importanti, perché dovrebbe andare via? I risultati mettono d’accordo tutti. Rino è tutto tranne che un allenatore tradizionale, non ha solo la ‘garra’. Se la squadra dovesse raggiungere gli obiettivi, nonostante i problemi avuti, non capisco perché dovrebbe andar via. Il calcio italiano, post flop SuperLega, dovrebbe iniziare a cambiare in positivo abbassando il monte ingaggi e rimettendo in riga i conti. Amo i tifosi del Napoli, l’azzurro è la mia seconda squadra”.