Stefano Colantuono, Allenatore: “Gattuso? Punterei su di lui”

"Negli ultimi 10 anni, l’unico straniero a vincere in Serie A è stato Mourinho"

A “Il Sogno Nel Cuore”, Stefano Colantuono, Allenatore:

Non capisco perché le società italiane cerchino allenatori stranieri. La nostra scuola è tra le migliori. Ed i risultati lo dimostrano. Tant’è che, negli ultimi 10 anni, l’unico straniero a vincere in Serie A è stato Mourinho.  Fonseca al Napoli? Le qualità del portoghese non si discutono. Ma il Napoli ha già un allenatore all’altezza. E non è inferiore al mister giallorosso. Io punterei ancora su Gattuso. Anche perché, se si guarda la classifica, la squadra azzurra sta rispettando ciò che erano le previsioni. Settore giovanile Atalanta? La società bergamasca, storicamente, è sempre stata fucina di talenti. Non è un percorso iniziato con la famiglia Percassi. Io ho avuto Bruno Fernandes, Spinazzola, Bonaventura, Kessie, Sportiello e Caldara. Solo per fare qualche nome. Quando c’ero io, però, interessava solo restare in Serie A. Dunque, i giovani venivano venduti. Oggi, invece, il mondo nerazzurro è cambiato. La Dea è diventata una big in Italia. Ed è stabilmente in Europa. Quindi, non si punta soltanto a produrre giovani di talento. Per rivenderli. Della mia esperienza, non mi piace citare un solo nome, fra i ragazzi che sono diventati top. Ma voglio ricordare Matteo Ricci. Allenato quando ero alla Salernitana. Che ha giocato sempre e solo in prestito. Fino a quando non è approdato allo Spezia. Ed ora è arrivato addirittura in Nazionale. Tutto quello che ha raggiunto, l’ha conquistato con le sue forze. Meritandolo. Complimenti anche ad Italiano, che lo ha fatto crescere. Vincenzo al Napoli? Allenare è uguale per tutti. Ma ciò che cambia è la piazza. Ha fatto un buon percorso. Si è guadagnato la Serie A. E potrebbe essere un profilo idoneo. Ma, ripeto, la società azzurra ha già un allenatore all’altezza. Champions? Può ancora succedere tutto, dal secondo posto in poi. Il Milan sta facendo bene, così come l’Atalanta. La Juve vive di alti e bassi. Il Napoli è ancora in piena corsa. Ma non escluderei nemmeno le romane. Il finale di campionato, per la mia esperienza, è sempre diverso. Ci sarà l’arrivo del caldo, che potrebbe ulteriormente influire. Silenzio stampa Napoli? Credo che il presidente De Laurentiis abbia preso questa decisione, per evitare ulteriori polemiche. Perché si stava incominciando a parlare troppo, dopo le partite. Dunque, si rischiava di fomentare chiacchiericci. Che avrebbero potuto avere ripercussioni sul campo”.

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