La porta è aperta. Per l’Europeo di calcio e non solo. È l’idea fissa attorno a cui ruotano i pensieri del ct azzurro Roberto Mancini, scelto dalle sue Marche – ieri la presentazione ad Ancona nella Sala Raffaello – come testimonial della campagna promozionale 2021. «Emozionato e orgoglioso come quando sono diventato ct – ha detto subito – Anche allora il compito era complicato, ma adesso abbiamo una Nazionale giovane, che vince. Una famiglia in cui si è tutti felici di vestire l’azzurro. Siamo ripartiti e ora lo farà anche l’Italia». Il concetto è larghissimo: «Riapre il calcio ed è importante. L’Europeo è a giugno, spero che prima, in questo mese e mezzo riprenda tutto lo sport, ma anche tutte le attività. Bisogna ridare la dignità del lavoro a chi in questi lunghi mesi ha sofferto e ha avuto problemi. C’è bisogno tanto di sport, devono tornare a farlo i ragazzi, i bambini. Riaprire agli stadi è giusto, rispettando le regole: sono manifestazioni all’aperto, le possibilità di contagio sono poche. E spero riaprano tutti gli stadi prima della fine del campionato». Mancini ha un sogno: portare la Nazionale nelle Marche, avrebbe voluto farlo già ai tempi dell’Inter.Intanto fa da testimonial il ct, ma la testa è sempre alla Nazionale: «Sono arrivato in un momento di sconforto, abbiamo cambiato, inserito tanti ragazzi su un gruppo di 4-5 esperti. Ora siamo una famiglia, c’è feeling. In campo sempre per vincere, l’Italia non ha alternative, che sia Mondiale o Europeo. Sarebbe bello riportarlo a casa, manca dal 1968».
Il Mattino