Noisefeed.com: «In un database la cartella clinica di tutti i calciatori»

Un problema, una soluzione. Mai come quest’anno, quella degli infortuni è stata una sciagura per tutti i club di serie A e non solo. Ma per aiutare a prevenire gli incidenti da tre anni a questa parte è a disposizione di club, addetti ai lavori e calciatori stessi, una nuova piattaforma online. Si tratta di Noisefeed.com: il Ceo Nicolò Cavallo spiega in questa intervista qual è il supporto offerto.
A cosa serve Noisefeed?
«A colmare quel grosso buco che c’era prima nella valutazione dei giocatori riguardo a quello che era il loro storico nell’infortunistica».
Ci dica di più.
«Fino al nostro arrivo, non c’era ancora una tecnologia in grado di coprire con strumenti all’altezza la tematica degli infortuni nel calcio. E invece noi abbiamo creato il più grande database sugli storici degli infortuni».
In cosa consiste?
«Raccogliamo dati relativi a tutto quello che è successo al calciatore relativamente alla sua integrità fisica. Se l’infortunio è avvenuto in partita o in allenamento; se ha subito interventi chirurgici e qual è il medico che lo ha operato. Insomma, andiamo molto in profondità per supportare scouting, direttori sportivi e non solo. Come clienti abbiamo club di serie A, serie B, Premier League, campionati portoghesi, francesi e russi. Ma anche dipartimenti di performance, preparatori atletici e medici».
Che tipo di notizie date?
«Innanzitutto offriamo la possibilità di vedere direttamente, attraverso un avatar del giocatore, le parti del corpo più soggette a infortuni da quando è iniziato il suo percorso professionale. Poi nel dettaglio spieghiamo tutte le tipologie di infortunio. Volta per volta aggiungiamo informazioni utili al direttore sportivo per conoscere l’integrità del ragazzo e al medico per sapere il percorso più adatto per la riabilitazione».
In questa stagione avrete avuto molto lavoro...
«Era prevedibile, perché si gioca tanto e c’è la variabile Covid».
Studiate anche quella?
«Ovviamente lo tracciamo, perché non è possibile sapere che tipo di impatto futuro può avere il virus sul giocatore».

B. Majorano (Il Mattino)

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