Garanzie, forme di tutela e coperture assicurative. E’ questa la richiesta formulata ieri in Assemblea a seguito del black-out che domenica ha oscurato Inter-Cagliari e Verona-Lazio. A formularla sono stati i 4 club che hanno votato contro l’assegnazione a Dazn dei diritti della serie A per il prossimo triennio. E’ stato Fienga il primo a sollevare l’argomento, per di più con una certa veemenza. Seguito a ruota da Carnevali, che ha sottolineato come gli sponsor, perdendo visibilità, potrebbero avanzare richieste di risarcimento e che, dunque, andava studiata una forma di tutela. A ruota, ovviamente, si sono accodati anche Ferrero e Preziosi. De Siervo, dopo aver riconosciuto le ragioni dei 4 club, non potendo fornire risposte immediate, ha promesso che il tema verrà affrontato con gli operatori tv. La vicenda, comunque, non appare chiusa. Da un lato perché non si può dare per tramontata l’ipotesi che venga impugnata la delibera con l’assegnazione a Dazn. E dall’altro perché proseguono le indagini del media-group su quanto avvenuto nella giornata di domenica, visto che l’intervento di Comcast Technology Solutions per risolvere il disservizio avrebbe potuto essere più tempestivo.
VIA LIBERA. E’ andata decisamente più liscia l’approvazione dell’accordo con Ei Towers per realizzare nella sede di Lissone dell’azienda la centrale per la Var unica. Sono stati 18 i club a votare sì. Contrari il Genoa, con Preziosi che in questo momento si è messo sull’Aventino, e il Crotone, che si era scollegato e aveva dato la delega proprio al presidente rossoblù. Il contratto avrà durata di 6 anni. E oltre alla centrale per il Var, la cui gestione, ovviamente, sarà comunque a carico della Figc, nella struttura ci sarà anche il centro di produzione televisiva della Lega, con tanto di sponsor, per cui ci sono trattative avanzate con Samsung. «Tale progetto rappresenta il primo passo verso la costituzione della Media Company consentendo una razionalizzazione dei flussi distributivi dei segnali televisivi, il deciso miglioramento della qualità degli stessi, la possibilità di produrre e distribuire i top-match in 4K, nonché il trasporto di 12 segnali a partita che consentiranno di realizzare già nel prossimo campionato la remote production di determinati incontri», si legge nella nota di via Rosellini.
DUE ALTERNATIVE. Nulla di fatto, infine, in merito alla decisione sul correttivo al criterio di distribuzione dei diritti tv legato alla media-spettatori allo stadio, che vale per il 12% della torta e, quindi, per più di 100 milioni di euro. Al di là delle consuete intemperanze di Lotito, se ne riparlerà in occasione della prossima Assemblea, con due soluzioni allo studio: considerare il triennio 2017/20, oppure quello 2016/19, poiché anche le ultime 12 giornate dello scorso torneo sono state disputate a porte chiuse.
A cura di Pietro Guadagno (CdS)