Bruno Giordano al Cds: “Gattuso? Bravo a risistemare il Napoli per la corsa Champions”

L'ex bomber di Napoli, Lazio e Bologna ai microfoni del CdS

Per chi l’ha visto e per chi non c’era, il suo calcio sapeva di rock, declamerebbe Fossati: un rock bambino, magari un po’ latino, che spinse Maradona a dirglielo a modo suo: «Bruno è il più forte calciatore italiano con il quale ho giocato». Bruno, cioè Giordano, è stato un po’ musica e anche un po’ poesia, il genio ribelle uscito dai luoghi comuni dell’area di rigore: non un centravanti normale, uno che “sentiva” semplicemente la porta, ma che annusava l’aria e poi la profumava di suo, della sua eleganza persino sfacciata e che adesso, dinnanzi ad un pallone e a un interrogativo – ma chi andrà in Champions? – si tuffa senza nostalgia tra i bomber. Lo decideranno loro.  

 Senza andare dove la porterebbe il cuore, Giordano, ci dica che secondo lei arriverà in Champions. «Mi piacerebbe che ci riuscissero assieme Napoli e Lazio, ma temo che una finirà per restare fuori. Ci sono due posti per quattro squadre, perché il Milan ha un vantaggio che sarà determinante e quindi, se la giocheranno le altre».

Roma esclusa, par di capire.  «La scelta di puntare sull’Europa League mi sembra chiara e anche per certi versi condivisibile. O forse sarà tale solo in caso di vittoria, come spesso succede. Però la Roma, una volta superato l’Ajax, avrebbe poi solo centottanta minuti, probabilmente con il Manchester United, che la separerebbero dalla finale. E quindi, ci sta che la testa sia altrove».

Cosa varrà di più, adesso? «Il valore delle squadre mi verrebbe da dire, pensando a Juventus e Napoli, ma poi vedi giocare l’Atalanta e ti interroghi: può mai restare fuori chi più delle altre ti ruba l’occhio per bellezza?».

Non ne usciamo, se non all’ultima giornata.  «Temo di sì e ci sarà da divertirsi. Gli scontri diretti finiranno per incidere, domenica c’è Atalanta-Juve, quattro giorni dopo ci sarà Napoli-Lazio. E intanto, sempre alla prossima, c’è pure Napoli-Inter».

Il talento pesa. «Ad ognuno il suo. Sulla Juventus si sa; e sul Napoli pure, se pensiamo che a Genova, con la Sampdoria, ha tirato fuori Zielinski e ha messo dentro Mertens. Ma l’Atalanta risponde, solo per fare alcuni nomi degli attaccanti, con Zapata e Muriel; e la Lazio, che senza i gol di Immobile deve risolvere un problema, trova sempre Milinkovic-Savic».

Il campo sta fornendo indicazioni. «Il Napoli sta bene, quasi benissimo, dopo aver dovuto superare problemi che avrebbero potuto distruggerlo. E invece è stato bravo Gattuso a risistemarlo. Ha calciatori importanti, perché Insigne, Koulibaly, l’ultimo Fabian Ruiz spostano i valori. Ma c’è una quantità notevole in chiunque».

Si giocherà (pure) sui dettagli.  «Ma alla fine verrà premiata chi avrà meritato. Non esisterà casualità. La sfortuna esiste però può essere relativo. L’Atalanta a Firenze era sopra 2-0, si è fatta rimontare, poi l’ha sistemata subito. Vuol dire che ha dentro di sé valori che contano». 

Scelga un calciatore che la fa “impazzire”, tra quelli che dovranno decidere la corsa Champions.
«Vado oltre e voto Lautaro Martinez, che ha giocate pazzesche e nel giro di un biennio diventerà tra gli attaccanti più completi al mondo. Però la Juventus ha Cristiano Ronaldo, il Milan ha Ibrahimovic e il Napoli ha Mertens e allora vado in crisi. Mi direte: hanno un’età. Ma guai a chi ce li tocca: riempiono il nostro campionato e lo rendono affascinante».

La “vecchiaia” è semplicemente una sensazione?  «Un dato anagrafico che in quei sedici metri, facciamo anche meno, sparisce».

A. Giordano (CdS)

 

 

 

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